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ITALIA

Nel milanese

Scuola Rozzano, Natale laico e niente crocifisso dopo stragi Parigi; Salvini: "Facciamo ridere Isis"

Concerto di Natale rinviato e crocifisso rimosso in nome della "laicità", esplodono le polemiche. La protesta parte dai genitori, il preside non fa marcia indietro: "Beghe degli adulti non ricadano sui bambini". Salvini: "Regalerò un presepe alla scuola", Ufficio Scolastico Territoriale avvia verifiche

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Esplodono le polemiche sulla decisione di un istituto di Rozzano, nel milanese, di rinviare il concerto di Natale e di rimuovere il crocifisso in nome della "laicità". L'Ufficio Scolastico Territoriale di Milano ha già avviato delle verifiche su quanto accaduto e non si è fatta attendere la reazione di Matteo Salvini, "Cancellare le tradizioni è un favore ai terroristi" e dichiara che lunedì porterà nella scuola un presepe. Contro la decisione si è scagliato anche il Pd. "A Rozzano abbiamo assistito a un'operazione di laicismo esasperato, un'operazione di desertificazione della nostra cultura - afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca - Non è annullando la nostra identità che si tutelano le minoranze". Ma il preside non fa marcia indietro.

Il caso
Il concerto di Natale trasformato in concerto di Inverno e rinviato a dopo le vacanze natalizie, il 21 gennaio. La decisione presa all''istituto comprensivo Garofani di Rozzano è stata spiegata come un'applicazione di una "linea rigorosamente improntata alla laicità in occasione dei festeggiamenti natalizi che cadono dopo la strage terroristica di Parigi". Marco Parma, 63 anni, anni fa candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, preside della scuola si difende: "Le beghe degli adulti non devono ricadere sui bimbi e a me interessa solo che a scuola ogni momento sia condivisibile per tutti e che nulla possa creare imbarazzo o disagio a qualcuno. Credo sia un passo avanti verso l'integrazione e non indietro rispettare la sensibilita' di chi la pensa diversamente, ha altre culture o religioni".

Le proteste dei genitori
La decisione della scuola ha scatenato anche la dura reazioni di alcuni genitori da cui è partita la protesta. L'Istituto ospita un migliaio di iscritti tra scuola di infanzia, primaria e secondaria. Alle elementari e medie il 20% e' di origine straniera.