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ITALIA

De Vincenti: sarebbe da irresponsabili

Scuola, è rottura tra governo e sindacati. Le sigle minacciano: blocchiamo gli scrutini

Dopo 3 ore di incontro a Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil: "Modifiche al disegno di legge di riforma sono insufficienti". Moltissimi gli studenti che hanno disertato le prove Invalsi. La ministra Giannini: "Inaccettabile"

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Muro contro muro. Non sono bastate tre ore di incontro a palazzo Chigi sulla riforma della scuola per trovare un punto di incontro tra Governo e sindacati. La ministra dell'Istruzione Stefania Giannini è stata esplicita: "Il Governo - ha detto - sui punti qualificanti è chiaro che non ha volontà di fare passi indietro". L'oggetto di questi incontri, perciò per l'esecutivo, è individuare "soluzioni tecniche a problemi che possano essere adottate senza scardinare l'impianto della riforma".

"Risposte insufficienti"
"Non abbiamo avuto nessuna risposta alle criticità che abbiamo esposto", ha spiegato la segretaria Cgil Susanna Camusso. Perciò, ha annunciato, "il mondo della scuola continua a essere mobilitato e sono molte le iniziative in cantiere". Il livello dello scontro continua a crescere. Dopo il boicottaggio dei test Invalsi, moltissimi gli studenti che hanno disertato le prove delle superiori, tra le ipotesi di lotta anche il blocco degli scrutini.

 De Vincenti, sconcerta blocco scrutini
Un'ipotesi che il sottosegretario Claudio De Vincenti definisce irresponsabile. "Sconcerta che, a fronte di una manifesta volontà del Governo di dialogare" sulla riforma della scuola "si risponda - da parte di alcune sigle sindacali - minacciando il blocco degli scrutini. Un'iniziativa del genere sarebbe irresponsabile perché colpirebbe unicamente studenti e famiglie", afferma De Vincenti.

Il boicottaggio dei test Invalsi
Proprio sull'Invalsi la ministra ha avuto parole di fuoco: "Vorrei denunciare un fatto molto grave - ha detto - il sabotaggio del test Invalsi. Fortunatamente non è stato un calo così sensibile, siamo arrivati all'80% ma speculare su questo è inaccettabile". "È da irresponsabili pensare che si cambia la scuola senza avere il confronto e la condivisione col mondo della scuola", ha ribattuto Camusso.

"Modifiche non sufficienti"
 "Alla fine - ha annunciato il segretario Uil Carmelo Barbagallo - abbiamo strappato l'ulteriore impegno di incontrare, come sindacati di categoria, il ministro con il suo staff". Che questo nuovo incontro possa produrre modifiche sostanziali però a questo punto è eslcuso. E il Governo ha rimandato i sindacati all'audizione in Senato. Al momento "le modifiche che sono state introdotte in Parlamento non sono sufficienti perché non rimuovono i punti critici che noi non condividiamo", ha spiegato la segretaria Cisl Annamaria Furlan. "È come se avessimo ancora una pistola puntata alla tempia", ha sintetizzato il leader Uil Carmelo Barbagallo.

I nodi irrisolti
Sul tavolo i nodi sono sempre gli stessi: "Il primo punto - ha ricodato Furlan - è la questione dei precari. Certo 100mila precari stabilizzati è una cosa importante ma ne restano fuori 80mila. Chiediamo che anche loro abbiano risposte perciò proponiamo un piano triennale che assorba tutto il variegato mondo del precariato. La seconda questione è quella della collegialità. La figura del preside manager ha poco a che vedere con la collegialità".

Verso il blocco degli scrutini
Sul piede di guerra i sindacati minori: "Andremo al blocco degli scrutini, questo è già deciso", annuncia Marco Paolo Nigi, segretario dello Snals-Confsal. "La valutazione è assolutamente negativa perché non c'è alcuna intenzione di cambiare posizione", dice Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, confermando di avere la stessa intenzione.

#matteorisponde
Mentre i suoi colleghi - oltre a Giannini, il titolare delle Infrastrutture Graziano Delrio, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi e quella della Pubblica amministrazione Marianna Madia - erano impegnati in questo incontro, il premier Matteo Renzi rispondeva agli utenti su Twitter. A un utente che gli scriveva "merito ma anche riconoscimento servizio svolto a scuola", rispondeva: "È un tema vero e delicato. Non a caso in delega #labuonascuola c'è proposta di modificare reclutamento". A un altro che gli scriveva "lei non comprende nulla", rispondeva: "Ho stima della funzione dei professori per pensare che possano insultare come fa lei. Dialogo con altri suoi colleghi". Alla fine annunciava: "Il dialogo su #labuonascuola è utile", perciò "nei prossimi giorni faremo su questo un #matteorisponde".