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POLITICA

Studenti e docenti protestano davanti a Montecitorio

Scuola, via libera dalla Camera alla riforma. La minoranza Pd non partecipa al voto

Il disegno di legge è stato approvato con 316 voti a favore, 137 contrari, 1 astenuto. Sindacti minacciano blocco degli scrutini. Renzi: "Sarebbe un errore"

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Via libera della Camera alla riforma della scuola, che ora passa all'esame del Senato. Il disegno di legge è stato approvato con 316 voti a favore, 137 contrari, 1 astenuto. La minoranza del Pd non partecipa al voto e con una lettera chiede ai senatori di fare "ulteriori modifiche". Ma il ministro dell'Istruzione Giannini precisa: "I pilastri del provvedimento non saranno toccati".

 "È stato un passaggio parlamentare molto vissuto, con coinvolgimento da parte di tutti, con interventi appassionati, talvolta appassionanti. Anche le opposizioni hanno mostrato una carica emotiva molto forte" ha detto la Giannini subito dopo il voto. 

Minoranza dem non partecipa e scrive lettera a Senato
La sinistra Pd non partecipa al voto finale sulla Scuola. Sono 40 in tutto i deputati non votanti, alcuni assenti giustificati. Tra questi Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Roberto Speranza, Alfredo D'Attorre, Stefano Fassina, Guglielmo Epifani.
L'area riformista, cinquanta deputati, in una lettera promossa da Roberto Speranza e Gianni Cuperlo chiede ai senatori Pd di impegnarsi per "ulteriori e necessari cambiamenti". 

Proteste davanti a Montecitorio
In piazza Montecitorio sventolano da questa mattina le bandiere dei sindacati e si accendono le proteste di studenti e docenti. Il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, ribadisce che non è affatto escluso il blocco degli scrutini. "Oggi pomeriggio con gli altri sindacati cercheremo di trovare una sintesi, ma questa piazza ci dice di andare avanti" ha detto Pantaleo. "Questo ddl anche con modifiche - ha detto il sindacalista - è inaccettabile e incostituzionale". Ma il presidente del Consiglio Renzi in un'intervista a Rtl ammonisce: "Sarebbe un errore".

Esami salvi, escluso blocco scrutini
L'Autorità di garanzia per gli scioperi ha ricevuto, da parte delle sigle sindacali Unicobas, Cobas e Usb, le proclamazioni di due giorni di sciopero, da effettuarsi successivamente alla chiusura delle scuole. I sindacati, nel rispetto delle norme, hanno esplicitamente escluso ogni forma di blocco degli scrutini per i cicli terminali del percorso scolastico (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali). Per le classi intermedie, invece, l'autorità si riserva di decidere nei prossimi giorni.

Ecco cosa cambia
Non sono poche le novità messe in campo con l'intento di rilanciare il sistema di istruzione del Paese. Più autonomia scolastica grazie a nuovi e aumentati poteri ai presidi. Un piano per l'assunzione da quest'anno di circa 100mila docenti: si tratta dei vincitori del concorso del 2012 e degli iscritti nelle graduatorie a esaurimento. Via libera anche alle card di 500 euro per l'aggiornamento professionale, al bonus per valorizzare gli insegnanti, e alle norme contro il precariato.