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POLITICA

Renzi: "Pene aumentate e prescrizione raddoppiata"

Ddl anticorruzione: arriva il testo sul falso in bilancio, l'esame slitta a mercoledì

Il vice ministro Enrico Costa (Ncd) deposita l'ememendamento del governo sul falso in bilancio. Il presidente della Commissione Nitto Palma: "Il testo in Aula la prossima settimana"

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Slitta l'esame del ddl anticorruzione nell'Aula del Senato. Il termine per la presentazione dei subemendamenti al falso in bilancio è stato fissato, infatti, per mercoledì alle 13. "Penso che saremo pronti per portare il testo in Aula la prossima settimana", conferma il presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama Francesco Nitto Palma.

La seduta della Commissione Giustizia al Senato era ripresa dopo una prima sospensione.  Quando il viceministro Enrico Costa è arrivato nell'aula della Commissione per presentare l'emendamento sul falso in bilancio al ddl anticorruzione, i parlamentari del Pd risultavano assenti. Così, il presidente della Commissione Nitto Palma (Fi) ha deciso di sospendere la seduta. "Noi non abbiamo sollevato formalmente la questione della mancanza del numero legale - spiega il senatore Giacomo Caliendo - ma non appena abbiamo visto che comunque il numero legale non c'era per l'assenza dei senatori del Pd, abbiamo deciso di sospendere la seduta anche per un gesto di cortesia, per dargli il tempo di arrivare".

 "Contro la corruzione, le proposte governo: pene aumentate e prescrizione raddoppiata. E l'Autorità oggi è legge con presidente Cantone", scrive il premier Matteo Renzi su Twitter.  Sui lavori, "E' difficile - spiega il relatore Nico D'Ascola (Ncd) - ma il testo potrebbe essere licenziato già entro questa seduta". Il testo è atteso per domani in Aula. "Ci sono tutte le condizioni per rispettare i tempi per l'Aula. Il testo è equilibrato, efficace e incisivo che colma le lacune. Può mordere il fenomeno della corruzione", afferma il Guardasigilli Andrea Orlando. 

Cosa prevede l'emendamento
L'emendamento annunciato ad inizio mese dal Guardasigilli Andrea Orlando prevederebbe l'abolizione di qualsiasi soglia al di sotto della quale non si ravvede reato di falso in bilancio. Resta la pena della reclusione da 3 a 8 anni per le società quotate che commettono il reato di falso in bilancio esponendo consapevolmente nei bilanci e nelle comunicazioni sociali fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero. Le società non quotate vengono punite con la pena che va da 1 a 5 anni per gli stessi fatti. Il testo prevede, inoltre, sanzioni pecuniarie da 400 a 600 quote in caso di falso in bilancio, per le società quotate, e da 200 a 400 per quelle non quotate. E' quanto prevede il testo del governo che stabilisce la sanzione da 100 a 200 quote per le società non quotate a cui viene riconosciuto il fatto di lieve entità. La legge in vigore, varata dal governo Berlusconi nel 2005, afferma che non sono punibili le falsità che determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5% o una variazione del patrimonio netto non superiore all'1%.

Il tweet del premier Matteo Renzi