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ITALIA

San Pietro

Papa Francesco all'Angelus: "Il Signore sostenga il grande impegno per combattere il virus cinese"

"L'indifferenza non è ammissibile. Mai più! Preghiamo per questo" dice il Pontefice alla vigilia del Giorno della Memoria

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"Domani ricorre il 75°anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Davanti a questa immane tragedia, a questa atrocità, non è ammissibile l'indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!". Lo ha detto il Papa all'Angelus a Piazza San Pietro.

Dio sostenga la lotta al virus cinese
"Desidero pregare per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina. Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l'epidemia" ha aggiunto il Pontefice.  Papa Francesco all'Angelus.

La frontiera è l'inizio della testimonianza
La frontiera, in cui quasi ci si mescola con chi è diverso, è l'inizio della testimonianza, ha ricordato quindi Francesco. "Siamo chiamati a fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre e lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirito Santo", ha detto, "E' da qui che comincia un vero percorso di conversione. Proprio come è capitato ai primi discepoli: l'incontro con il Maestro divino, col suo sguardo, con la sua parola ha dato loro la spinta a seguirlo, a cambiare vita mettendosi concretamente al servizio del Regno di Dio".

"La parola di Gesù è giunta fino a noi, perché ci sono stati questi uomini, semplici pescatori, che hanno lasciato le loro reti e gli hanno risposto sì", ha proseguito, "Il Vangelo di oggi ce li presenta 'lungo il mare di Galilea', un territorio di frontiera. Anche loro, come Gesù, si trovano bene in frontiera, quasi mescolandosi ai pagani, per essere luce e annunciare a tutti la vera liberazione, quella portata da Cristo.  L'incontro sorprendente e decisivo con Gesù ha dato inizio al cammino dei discepoli, trasformandoli in annunciatori e testimoni dell'amore di Dio verso il suo popolo. A imitazione di questi primi araldi e messaggeri della Parola di Dio, ciascuno di noi possa muovere i passi sulle orme del Salvatore, per offrire speranza a quanti ne sono assetati".