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ITALIA

Procura di Roma

Si estende l'inchiesta Consip. Acquisiti atti dell'appalto da 2,7 miliardi

L'acquisizione di documenti è legata al mega appalto Fm4 da 2,7 miliardi di euro. I pmm chiedono intanto di sentire in incidente probatorio Marco Gasparri per "cristallizare" le affermazioni alla base delle accuse rivolte all'imprenditore Alfredo Romeo

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Si estende l'inchiesta Consip della Procura di Roma. Occhi puntati sul cosiddetto mega appalto Fm4 (Facility management) da 2,7 miliardi di euro bandito nella primavera del 2014, relativo alla fornitura dei servizi gestionali di uffici pubblici, università e centri di ricerca. L'inchiesta non è più circoscritta, dunque, ai tre lotti a cui aspirava Alfredo Romeo, in carcere per corruzione, ma a tutte le 18 porzioni di appalto alle quali presero parte otto società.

Stamane ci sono stati nuovi accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma e dei militari della Guardia di Finanza di Napoli, che si sono presentati nella sede della Centrale acquisti della pubblica amministrazione con una richiesta di 'esibizione atti' firmata dal pm Mario Palazzi e dall'aggiunto Paolo Ielo. L'acquisizione di atti ha riguardato l'intero appalto FM4 per l'affidamento di servizi nella pubblica amministrazione.

Gli inquirenti vogliono capire in che modo è avvenuta l'assegnazione dei vari lotti e se tutto si è svolto nel rispetto della normativa vigente a cominciare dalle verifiche che di solito si eseguono sui requisiti delle singole imprese e sugli amministratori che le rappresentano. 

Chiesto incidente probatorio per Marco Gasparri
La Procura ha anche chiesto di sentire in incidente probatorio Marco Gasparri, il dirigente della Consip accusato di corruzione nel filone dell'indagine che ha portato all'arresto dell'imprenditore Alfredo Romeo. Obiettivo dei pm è cristallizzare le sue affermazioni che sono alla base delle accuse mosse a Romeo.

Il Capitano del Noe Scafarto si astiene dal lavoro di investigatore
Giampaolo Scafarto, l'ufficiale dei carabinieri del Noe indagato a Roma per falso ideologico e materiale perché sospettato di aver alterato il contenuto dell'informativa girata alla magistratura riguardante, tra l'altro, la posizione di Tiziano Renzi, il papà del ex premier, nell'ambito dell'inchiesta Consip, osserverà per un po' di tempo un periodo di riposo.

A renderlo noto è il suo difensore, l'avvocato Giovanni Annunziata. "In considerazione del momento procedimentale tutto votato alla ricerca della verità  processuale - spiega il penalista in una nota -, ho ritenuto necessario chiedere al capitano Scafarto di astenersi dall'accogliere la richiesta di prosecuzione del suo lavoro di investigatore, perché ritengo prioritario, in questo momento delle indagini, evitare la vicinanza tra il capitano e ogni ambiente istituzionale, ancorché professionale. Tale scelta ha come fine quello di tutelare l'esigenza di accertamento dei fatti oggetto di contestazione, racchiusi nella imputazione provvisoria mossa nei confronti dell'ufficiale. Preciso, pur nel rigoroso rispetto del diritto di cronaca, che condivido, che la sede fisiologica per poter rappresentare le nostre argomentazioni difensive rimane 'in primis' la magistratura, attesa la scelta adottata, in occasione dell'interrogatorio innanzi alla Procura di Roma, di chiedere al capitano di avvalersi della facolt° di non rispondere".