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POLITICA

Alla vigilia del G7 di Ischia

Sicurezza, Minniti: "Uno scudo anti-hacker per evitare condizionamenti alle elezioni"

In un'intervista a La Stampa il ministro parla anche dellla caduta di Raqqa: "I jihadisti potrebbero scappare sui barconi dei migranti"

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Il ministro degli Interni Marco Minniti
"Non siamo al momento a conoscenza di elementi di minaccia, non c'è nulla che ci faccia pensare che le elezioni politiche possano essere condizionate. Ma la nostra non è una tranquillità "statica": sulla cybersecurity abbiamo messo in piedi una grande infrastruttura protettiva per difenderci. Non ci saranno condizionamenti alle elezioni". Così si è espresso in un'intervista a La Stampa Marco Minniti, alla vigilia del G7 dei ministri dell’Interno che si apre oggi a Ischia sotto la presidenza italiana.

Scudo anti-hacker
"Dopo la direttiva Monti del 2013 - spiega Minniti - adesso abbiamo la direttiva Gentiloni sulla cyberdefense. Uno scudo anti-hacker basato su alcuni pilastri, il più importante dei quali è ovviamente la prima linea costituita dall'Intelligence, dalle Forze armate, dalla Polizia postale e dal Dis che coordina il tutto". Inoltre, "pochi lo sanno, ma abbiamo messo in piedi un'alleanza con il mondo dell'accademia, abbiamo costruito un rapporto con 500 docenti italiani e un elevato numero di facoltà che ci tengono aggiornati. Ci aiutano con la loro elaborazione teorica". Il ministro punta sui giovani cervelli: "Selezioniamo un'avanguardia digitale anche prima dell'ingresso all'università, perché il rapporto con il web, come è noto, è inversamente proporzionale all'età", conclude Minniti.

"Stato islamico ancora non sconfitto"
Il ministro degli Interni ha anche parlato della recente caduta di Raqqa, la capitale dello Stato Islamico: "L'Is ha subìto un drammatico rovescio militare ma non è sconfitto, non ancora. Con la liberazione di Raqqa non viene meno la sua capacità di attività terroristica e la sua irriducibile sfida alle democrazie e al mondo intero".

"Jihadisti in fuga potrebbero salire sui barconi dei migranti"
In più Minniti evidenzia un altro aspetto: "I jihadisti potrebbero scappare sui barconi dei migranti" per giungere in Europa. Secondo il ministro, "prima del collasso territoriale dell'Is era difficile che utilizzassero i flussi migratori per infiltrare delle cellule per un attentato terroristico. Ma adesso è diverso, c'è un cambiamento importante. Adesso stanno scappando, sono in rotta e c'è la fuga individuale. Una diaspora che può certamente utilizzare anche le rotte aperte del traffico di esseri umani".

Foreign fighters argomento del G7 di Ischia
Sul ritorno dei foreign fighters si parlerà al G7, dice Minniti ricordando che "uno degli elementi fondamentali dello Stato Islamico era la capacità di contare sulla più grande legione straniera che sia mai stata messa in piedi in era moderna. Parliamo di 25-30 mila combattenti provenienti da 100 paesi del mondo. Una parte di questi è sicuramente morta, non abbiamo più a che fare con quei numeri. Ma una parte tenterà di tornare a casa".