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ITALIA

Furlan: uscita estemporanea, Barbagallo: intervento a gamba tesa

Sindacati contro Poletti; Camusso: "Vuole essere Ufo Robot"

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Il segretario della Cgil Susanna Camusso durante la manifestazione dei sindacati contro il governo
Sindacati compatti contro il ministro del lavoro Giuliano Poletti mentre non accenna a placarsi la polemica dopo le parole pronunciate sull'orario di lavoro dal responsabile del Welfare. L'aver definito l'ora di lavoro come un "attrezzo vecchio" non è infatti piaciuto a Cgil, Cisl e Uil, che in occasione della manifestazione del pubblico impiego contro il blocco della contrattazione, hanno ribadito le loro critiche ed hanno approfittato per stigmatizzare le affermazioni del ministro, che, secondo la leader della Cgil Susanna Camusso vuole sembrare come il protagonista del cartone giapponese anni Ottanta Ufo Robot.
   
"L'idea" che emerge è quella di un "ministro che non conosce com'è fatto il lavoro" e "vuole apparire come Ufo robot, per risolvere tutti i problemi. Ma le condizioni non vanno che peggiorando", ha commentato Camusso. "Per qualche ora ci siamo augurati che fosse uno scherzo e che quindi sarebbe arrivata una smentita ma non è stato così", ha aggiunto la leader della Cgil, paventando che dietro questa uscita ci sia un disegno preciso: "A questo punto restano solo due ipotesi, o il ministro non sa cosa vuol dire il lavoro oppure ha deciso che i lavoratori non debbano avere più né una giusta retribuzione né diritti contrattuali".
   
Le parole di Poletti, peraltro ribadite in mattinata intervenendo ad un convegno in provincia di Udine ("l'ora-lavoro non può essere l'unico parametro" per misurare il rapporto tra lavoratore e opera realizzata "viste le novità che avanzano nel mondo"), non vanno giù nemmeno alla leader della Cisl Anna Maria Furlan: "Il ministro non ha espresso opinioni condivisibili. Che significato hanno le battute? E' un tema troppo serio" quello dei contratti, la sua "uscita è stata estemporanea". Quindi, se il Governo vuole dimostrare attenzione alla contrattazione, "ha qui una bella cartina di tornasole - afferma Furlan -: rinnovi subito i contratti". Sul piede di guerra anche il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo. "Poletti è entrato a gamba tesa sul rinnovo dei contratti e questo non va bene", sostiene, e avverte: "Se vogliamo discutere seriamente, siamo pronti" ma se "si pensa con slogan giornalistici di attaccare la contrattazione, secondo un neoliberismo selvaggio, allora hanno sbagliato tempo e modo".
   
Critico anche il capo delle tute blu della Cgil Maurizio Landini, che parla di offesa ai lavoratori. Ma c'è anche chi difende le parole del ministro. Per l'industriale Alberto Bombassei Poletti "l'ha detta male ma dietro una provocazione c'è anche tanta verità, il sistema lavoro andrebbe un po' rivisto". E l'ex ministro del lavoro Maurizio Sacconi osserva che si tratta di "una constatazione perfino banale sui cambiamenti in atto nel lavoro che conducono a ritenere sempre più importante il risultato, rispetto al tempo di lavoro" nella definizione della retribuzione.
   
"La valutazione oraria c'è e io ho solo detto non consideriamo questa l'unico metro attraverso il quale si può misurare la relazione tra una persona e l'opera. Del resto - ha precisato Poletti nel suo intervento in mattinata - ho parlato a una università, a dei ricercatori. E questo non è un attentato ai diritti, figuriamoci. Salvaguardare le tutele storiche va bene ed è del tutto legittimo - ha detto ancora - ma non può diventare la ragione per la quale non vediamo ciò che cambia".