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POLITICA

Anci: il ministro prima chiedeva disobbedienza, adesso minaccia

Sindaci contro decreto sicurezza. Salvini: "Finita la pacchia". Orlando: "Mi rivolgo al giudice"

Si fa sempre più aspro lo scontro sulla decisione da parte di alcuni sindaci di sospendere alcune delle norme del decreto sicurezza. Il sindaco di Palermo Orlando: "Se mi denunciano porterò caso alla Consulta". Anci: Serve un tavolo di confronto

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Cresce la protesta dei sindaci contro le nuove norme sui richiedenti asilo. Ma Matteo Salvini conferma la linea dura: "È finita la pacchia. Io non mollo, non retrocedo". E ribadisce la linea: "Ognuno risponderà di quello che fa e non fa, se c'è una legge del governo approvata dal Parlamento, firmata dal Presidente della Repubblica si rispetta, è troppo facile applaudire Mattarella quando fa il discorso di fine anno e dopo sbattersene". Poi aggiunge: "Se c'è qualche sindaco che non è d'accordo si dimetta: dimettiti Orlando! Vai a fare il sindaco in uno dei Paesi da cui arrivano i finti profughi e anche tu De Magistris con tutti i problemi e i casini che ci sono a Napoli vuoi attaccare il decreto sicurezza? Dimettetevi", esorta Salvini.
Al fianco del ministro dell'Interno, che incassa il sostegno dell'alleato Luigi Di Maio, si schierano in massa gli amministratori leghisti: "Si mette ordine dove prima regnava il caos".     

Dura la reazione dell'Anci alle parole del titolare del Viminale: "I sindaci sono quotidianamente nella trincea dei bisogni e sono tenuti a dare risposte che non possono essere inefficaci, a maggior ragione se si tratta di diritti civili e protezione sociale", afferma Antonio Decaro. "Per questo auspico che il ministro dell'Interno, contribuendo ad abbassare i toni della polemica, voglia convocarci per discutere delle modalita' operative e dei necessari correttivi alla norma", aggiunge il presidente dell'Anci. "Se poi il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia, come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare".     

Dopo aver sospeso l'applicazione delle misure contenute nel decreto Sicurezza, convertito in legge a fine 2018, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando garantisce di voler proseguire la 'battaglia', spiegando di puntare sull'intervento dei giudici della Consulta. "Non arretro, non c'è motivo di arretrare, io ho assunto una posizione che non è né di protesta, né di disubbidienza, né di obiezione di coscienza". quindi, "il provvedimento potrà essere sottoposto all'esame di una autorità giudiziaria e, attraverso questa, della Corte Costituzionale. Cosa che io farò", annuncia.   

Ma Salvini tiene il punto, anche sull'ipotesi lanciata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris di aprire il porto di Napoli alla nave Sea Watch: "I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficolta', non ai clandestini". Insomma, per Salvini "stanno alla canna del gas". Quindi, mette bene in chiaro: "Ci tenevo a dire che non mollo, non retrocedo. In Italia si arriva chiedendo permesso, non arrivano coloro che ci portano la guerra: lo dico a quei sindaci fenomeni che, per cercare un po' di pubblicita', dicono 'disobbediro' a Salvini'. Non si molla di un millimetro".

Dello stesso avviso il leader pentastellato, che bolla la presa di posizione dei sindaci come "campagna elettorale, campagna elettorale di sindaci che si devono sentire un po' di sinistra facendo questa cosa; ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni: pensate come stanno messi male", afferma Luigi Di Maio.