ECONOMIA
Borse
Sindrome cinese sui mercati
La mossa di Pechino che ha avviato restrizioni su alcuni comparti come l’high-Tech e l’istruzione ha depresso i mercati asiatici nella notte e ha scosso sin dalla mattinata anche le borse europee.
Gli investitori temono una riduzione degli interscambi commerciali e preferiscono ritirarsi dal rischio dell’azionario. In questo clima anche Wall Street ha aperto in calo (Dow Jones -0,44% e Nasdaq – 0,54%).
Milano cede lo 0,80% mentre Londra, Parigi e Francoforte arretrano di circa mezzo punto.
I capitali si rifugiano sui bund tedeschi, che manifestano un rendimento sempre più in calo, a -0,46%. Non ci sono invece ripercussioni su materie prime come l’oro che resta stabile a 1800 dollari l’oncia.
Calma piatta anche per l’euro, sempre a quota 1 e 18 contro dollaro.
Gli investitori temono una riduzione degli interscambi commerciali e preferiscono ritirarsi dal rischio dell’azionario. In questo clima anche Wall Street ha aperto in calo (Dow Jones -0,44% e Nasdaq – 0,54%).
Milano cede lo 0,80% mentre Londra, Parigi e Francoforte arretrano di circa mezzo punto.
I capitali si rifugiano sui bund tedeschi, che manifestano un rendimento sempre più in calo, a -0,46%. Non ci sono invece ripercussioni su materie prime come l’oro che resta stabile a 1800 dollari l’oncia.
Calma piatta anche per l’euro, sempre a quota 1 e 18 contro dollaro.