Gli accordi raggiunti in Kazakistan
Siria, no a forze internazionali in zone sicure. Muallim: "Risposta incisiva a violazioni"
Ad Astana, decisa la creazione di quattro zone di sicurezza. Mosca presenta all'Onu una risoluzione a sostegno del memorandum firmato con Turchia e Iran. Centinaia di ribelli lasciano Damasco in linea con un "accordo" raggiunto ieri sera.

Nelle quattro zone sicure "non saranno dispiegate forze internazionali sotto la guida dell'Onu o della Russia, ma sarà dispiegata la polizia militare". Lo ha affermato il ministro degli Esteri siriano, Walid Muallim, in alcune dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa ufficiale Sana. La presa di posizione arriva dopo l'accordo firmato giovedì 4 maggio ad Astana, in Kazakistan, da Russia, Turchia e Iran. "Non escludo una violazione del memorandum sulle 'zone di de-escalation' da parte della Turchia", ha ammesso Muallim. Il ministro ha poi aggiunto che gli accordi di riconciliazione tra Damasco ed i ribelli sono "un'alternativa" agli incontri di Ginevra mediati dalle Nazioni Unite. Mosca ha, intanto, presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite un progetto di risoluzione a supporto degli accordi di Astana. Le quattro zone di sicurezza sono in provincia di Iblib, nella parte nord-occidentale del paese, e parti delle province di Aleppo, Hama, Latakia, Homs Ghouta orientale e le regoni meridionali Daraa e Quneitra.
"Oggi è iniziata l'attuazione di un accordo di riconciliazione a Barzeh", con queste parole Walid Muallim ha confermato l'inizio delle operazioni di trasferimento dei ribelli e delle loro famiglie in linea con un accordo raggiunto ieri sera. È la tv di Stato siriana a riportare la notizia dopo che il sito di informazione Shaam, vicino all'opposizione, ha rivelato l'esistenza dell'accordo di ieri sera. Numerosi bus stanno quindi trasportando decine e decine di persone: una situazione del genere non si era mai vista nella capitale. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, oggi 1500 ribelli e famiglie verranno collocati probabilmente nelle zone nord del paese.
Accordi simili sono stati già attuati in diverse regioni della Siria, ma questo di Berzeh, che dovrebbe riguardare 8.000 persone, è il primo dopo l'accordo di Astana. In passato, intese di questo genere hanno preoccupato le Nazioni Unite per il possibile trasferimento forzato di popolazioni civili.