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MONDO

La dichiarazione del ministero della Difesa di Mosca

Siria, Mosca: raid su obiettivi terroristici continueranno

"Ancora presto per parlare di vittoria contro il terrorismo". La precisazione dopo l'annuncio del presidente Vladimir Putin sulla fine della missione russa in territorio siriano. De Mistura: ritiro significativo, speriamo impatto sui colloqui. Ricorre oggi il quinto anniversario dell'inizio delle proteste in Siria, a partire dalle quali il Paese sprofondò poi nel conflitto ancora in corso

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Le forze aeree russe continueranno a colpire posizioni dello Stato islamico in Siria e di altri gruppi terroristici nonostante il ritiro parziale del contingente russo, annunciato ieri da Putin. Lo ha ribadito il viceministro alla Difesa, Nikolai Pankov, citato dall'agenzia Ria Novosti. "Abbiamo raggiunto alcuni risultati positivi. È emersa una reale possibilità di porrer fine a questa situazione di stallo", ha dichiarato Pankov durante una cerimonia alla base aerea di Hmeymim in Siria. "Ma è ancora presto per parlare di vittoria sul terrorismo - ha aggiunto - Per questo l'aviazione russa continuerà ad effettuare raid contro le strutture terroristiche".

De Mistura: ritiro russo significativo, spero impatto su colloqui
Il ritiro di gran parte delle forze russe dalla Siria è uno "sviluppo significativo" che potrebbe avere effetti positivi sui colloqui di pace in corso da ieri a Ginevra. Così l'inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, in una nota.

Secondo il diplomatico italo-svedese, i colloqui hanno l'obiettivo di "raggiungere una soluzione politica del conflitto siriano" e avviare una "transizione politica nel Paese". 

Putin: missione compiuta
La Russia ha iniziato a ritirare il suo equipaggiamento militare dalla Siria, dopo l'annuncio di ieri del presidente Vladimir Putin sulla fine della missione russa in territorio siriano. "I tecnici alla base aerea" russa in Siria "hanno iniziato a preparare gli aerei per voli di lungo raggio verso le basi della Federazione russa", ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca in un comunicato, aggiungendo che il personale militare sta caricando equipaggiamenti e materiali sui voli.

Putin ha ordinato il ritiro di "gran parte" delle forze russe in Siria, dove Mosca aveva iniziato raid aerei a fianco del regime di Damasco, il 30 settembre scorso. Non è chiaro quanto personale militare la Russia abbia dispiegato, ma stime Usa parlano di un numero tra i 3.000 e i 6.000 uomini. Il Cremlino ha comunque sottolineato che la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus continueranno a operare normalmente. Il regime siriano ha fatto sapere che l'operazione di ritiro è stata accuratamente concordata da Damasco e Mosca.

5 anni fa iniziava la guerra in Siria
Ricorre oggi, 15 febbraio, il quinto anniversario dell'inizio delle proteste in Siria, a partire dalle quali il Paese sprofondò poi nel conflitto ancora in corso. Ad oggi sono almeno 273.520 le persone uccise, 79.585 delle quali civili, 13.694 bambini e 8.823 donne. Tra gli oppositori del regime si contano almeno 44.288 morti tra ribelli moderati, jihadisti e miliziani curdi. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i dirititi umani, aggiungendo che tra le file dei combattenti lealisti sono stati uccisi 55.435 soldati, 38.208 miliziani. Vanno poi aggiunti i 1.041 combattenti libanesi sciiti di Hezbollah e 3.897 miliziani sciiti di altre nazionalità. Sono ancora 3.500 invece le persone morte non identificate. Secondo l'Osservatorio, fuori dal conteggio ci sono inoltre 20.000 persone disperse nelle prigioni e nei centri di detenzione del regime, 5.000 persone rapite dall'Isis, 2.000 combattenti lealisti sequestrati da gruppi jihadisti. 

Segui l'evoluzione della situazione in Siria nel blog Diario diplomatico