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MONDO

Mosca

Siria, Russia: "Colpiti 60 obiettivi in 48 ore, morti 300 jihadisti"

Lo stato maggiore dell'esercito russo afferma di aver bombardato postazioni di terroristi. Nei raid sarebbero stati uccisi due comandanti dell'Isis e sono andati
distrutti 6 centri di comunicazione e di comando, 17 campi di addestramento, 6 depositi di armi, 13 tunnel utilizzati dagli jihadisti nella provincia di Latakia, 16 roccaforti, 17 unità corazzate, 2 sistemi multipli di lanciarazzi

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Mosca intensifica le proprie operazioni aeree sulla Siria, mentre le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) lanciano un'offensiva verso Aleppo, nella quale è stato ucciso un generale delle Guardie della Rivoluzione (pasdaran) iraniane. 

Un'evoluzione della situazione sul campo che getta qualche dubbio sull'effettivo impegno russo contro i bersagli dell'Isis, tanto che secondo il ministro della Difesa francese, Jean-Luc le Drian, "l'80%-90%" delle incursioni ha il solo scopo di "garantire la sicurezza di Bashar al-Assad", ovvero colpire tutte le milizie ostili al regime.

Stando a quanto riferito da fonti militari russe gli apparecchi Su-34 e Su-24 hanno effettuato 67 missioni dalla base aerea di Hmeimim, colpendo oltre 60 obbiettivi e uccidendo 300 terroristi, senza precisare di quali organizzazioni si trattasse; fonti del Cremlino hanno confermato che i raid continueranno fino a che dureranno le operazioni terrestri avviate dall'esercito di Damasco.
 
Dall'altra parte, l'Isis ha lanciato un'offensiva - inizialmente diretta contro altri gruppi ribelli - per impadronirsi di Aleppo, occupando nella notte le località di Tall Qrah, Tall Sussin, Kafar Qares e soprattutto dalla base di Madrasat al-Mouchat, in mano ai ribelli dal 2012:  i jihadisti si troverebbero così a una ventina di chilometri appena dalla linea del fronte tenuta dalle truppe del regime.

Nei combattimenti ha perso la vita anche un generale dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) iraniani, identificato come Hossein Hamedani; le autorità di Teheran hanno immediatamente promesso di vendicare la perdita dell'ufficiale, che era impegnato in una "missione consultiva" nella zona di Aleppo.

Sul fronte diplomatico-militare, dovrebbero proseguire, nelle prossime settimane, i contatti in corso fra i vertici militari russi e la controparte israeliana, avviati nei giorni scorsi a Tel Aviv; Mosca ha nel frattempo smentito le notizie diffuse dal pentagono secondo le quali quattro missili da crociera russi lanciati contro obbiettivi in Siria sarebbero caduti in territorio iraniano, circostanza che Teheran si è limitata a "non confermare".

Lo stesso Pentagono sta per annunciare la sopensione del programma di addestramneto delle forze ribelli moderate in Siria, programma del valore di quasi 500 milioni di dollari che non ha tuttavia portato alla formazione di un corpo combattente efficace.