MONDO
Le vittime in maggioranza donne, bambini e anziani
Siria, media: "Massacro Isis di civili a Deir Ezzor, 400 rapiti"
Le notizie sul massacro e successivo rapimento di massa, tuttavia, divergono a seconda delle fonti
Centinaia di civili uccisi e 400 rapiti a Deir Ezzor, nell'Est della Siria, dove l'Isis ha lanciato "un grande attacco", sfociato in una vera e propria battaglia, che secondo fonti governative si sarebbe conclusa con la cacciata dei militanti del Califfato Nero.
Divergenze sul numero delle vittime
Le notizie sul massacro e successivo rapimento di massa, tuttavia, divergono a seconda delle fonti. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ieri ha annunciato l'uccisione di 135 persone, sommando 85 morti tra la popolazione civile e 50 soldati dell'esercito fedele al regime di Bashar Al-Assad.
"Almeno 150 persone sono state decapitate, incluse decine di donne e bambini", riferiscono attivisti locali citati dai media curdi. I jihadisti hanno fatto strage "in due sobborghi controllati dal regime siriano a Deir Ezzor, Ayash e Begayliya". "Li hanno uccisi casa per casa", continuano gli attivisti.
Il bilancio è stato poi rivisto al rialzo dall'agenzia ufficiale Sana, che ha raccolto diverse testimonianze su una carneficina ancora più grave: 300 morti.
Anche le notizie delle vittime tra i soldati dell'esercito governativo e le milizie pro-regime variano da 50 a oltre 70.
"Tra i rapiti, tutti sunniti, ci sono donne, bambini e familiari dei combattenti pro-regime", ha dichiarato Rami Abdel Rahman said, il capo dell'Osservatorio, ong che monitora gli sviluppi sul terreno in Siria grazie a una rete di "antenne" in tutto il Paese.
I catturati sono stati portati in zone sotto il controllo dell'Isis nella parte occidentale della provincia di Deir Ezzor, ha aggiunto, e verso Ovest, al confine con la provincia di Raqqa.
Esercito Assad: respinto l'attacco jihadista. Osservatorio siriano: l'Isis avanza
Sempre secondo fonti del governo, l'esercito fedele al presidente Bashar al Assad è riuscito a respingere l'attacco dei jihadisti e nella controffensiva ha ucciso comandante dell'Isis per il governatorato di Deir Ezzor, Abu Hamas al-Ansari.
Ma l'Osservatorio siriano per i diritti umani registra invece un'avanzata, con l'Isis ora padrona di circa il 60% di Deir Ezzor. Oggi alla periferia di questa città, precisa l'Ong, ci sono stati nuovi, seppur sporadici combattimenti.
Caccia russi in azione
Nella notte i caccia russi hanno condotto raid di sostegno all'esercito di Assad, in particolare su Al-Baghaliyeh. Il supporto russo sta permettendo ai governativi anche di avanzare nella provincia settentrionale di Aleppo. Lo stato islamico ha già preso di mira i civili in questa provincia, con esecuzioni di massa nel 2014 tra i membri della tribù sunnita Shaitat, che si erano opposti al tentativo degli umini del Califfo nero di prendere il controllo dell'intera area.
Divergenze sul numero delle vittime
Le notizie sul massacro e successivo rapimento di massa, tuttavia, divergono a seconda delle fonti. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ieri ha annunciato l'uccisione di 135 persone, sommando 85 morti tra la popolazione civile e 50 soldati dell'esercito fedele al regime di Bashar Al-Assad.
"Almeno 150 persone sono state decapitate, incluse decine di donne e bambini", riferiscono attivisti locali citati dai media curdi. I jihadisti hanno fatto strage "in due sobborghi controllati dal regime siriano a Deir Ezzor, Ayash e Begayliya". "Li hanno uccisi casa per casa", continuano gli attivisti.
Il bilancio è stato poi rivisto al rialzo dall'agenzia ufficiale Sana, che ha raccolto diverse testimonianze su una carneficina ancora più grave: 300 morti.
Anche le notizie delle vittime tra i soldati dell'esercito governativo e le milizie pro-regime variano da 50 a oltre 70.
"Tra i rapiti, tutti sunniti, ci sono donne, bambini e familiari dei combattenti pro-regime", ha dichiarato Rami Abdel Rahman said, il capo dell'Osservatorio, ong che monitora gli sviluppi sul terreno in Siria grazie a una rete di "antenne" in tutto il Paese.
I catturati sono stati portati in zone sotto il controllo dell'Isis nella parte occidentale della provincia di Deir Ezzor, ha aggiunto, e verso Ovest, al confine con la provincia di Raqqa.
Esercito Assad: respinto l'attacco jihadista. Osservatorio siriano: l'Isis avanza
Sempre secondo fonti del governo, l'esercito fedele al presidente Bashar al Assad è riuscito a respingere l'attacco dei jihadisti e nella controffensiva ha ucciso comandante dell'Isis per il governatorato di Deir Ezzor, Abu Hamas al-Ansari.
Ma l'Osservatorio siriano per i diritti umani registra invece un'avanzata, con l'Isis ora padrona di circa il 60% di Deir Ezzor. Oggi alla periferia di questa città, precisa l'Ong, ci sono stati nuovi, seppur sporadici combattimenti.
Caccia russi in azione
Nella notte i caccia russi hanno condotto raid di sostegno all'esercito di Assad, in particolare su Al-Baghaliyeh. Il supporto russo sta permettendo ai governativi anche di avanzare nella provincia settentrionale di Aleppo. Lo stato islamico ha già preso di mira i civili in questa provincia, con esecuzioni di massa nel 2014 tra i membri della tribù sunnita Shaitat, che si erano opposti al tentativo degli umini del Califfo nero di prendere il controllo dell'intera area.