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MONDO

Operazione "Ramoscello d'ulivo"

Siria, sospetto attacco turco con gas sui curdi ad Afrin: 6 feriti

Sei uomini sono stati curati per "difficoltà respiratoria e ustioni" nel principale ospedale di Afrin dopo un cannoneggiamento con colpi di artiglieria dei turchi contro il loro villaggio di Al-Sheikh Hadid

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L'operazione militare anti-curda condotta nel nord della Siria dal 20 gennaio dalle truppe turche potrebbe aver portato al superamento di un limite da non oltrepassare da parte delle forze di Ankara: il possibile uso di gas.

Sei uomini sono stati curati per "difficoltà respiratoria e ustioni" nel principale ospedale di Afrin dopo un cannoneggiamento con colpi di artiglieria dei turchi contro il loro villaggio di Al-Sheikh Hadid. Lo riferisce Jiwan Mohammad, direttore dell'ospedale di Afrin, secondo il quale oltre ai problemi respiratori i sei uomini accusano sintomi come "tosse e hanno ustioni su tutto il copro. Li abbiamo curati e sono sotto osservazione e abbiamo conservato i loro abiti per condurre test", aggiungendo che i loro sintomi sono in linea con l'esposizione ad agenti tossici. 

Dal 20 gennaio i turchi hanno lanciato l'operazione "Ramoscello d'ultivo" per ripulire il nord della Siria dalle forze curde dell'Ypg, alleate degli Usa, ma considerate da Ankara terroristi alla stregua dei curdi turchi del Pkk. Finora, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, si contano 78 civili curdi uccisi.