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ITALIA

Audizione in Commissione Ambiente della Camera

Sisma, Curcio: "Tre soluzioni per l'uscita dalle tende"

Il capo della protezione civile fa il punto su andamento dell'emergenza, tempi per garantire l'ospitalità temporanea alle popolazioni colpite e passaggio alla fase di ricostruzione.  Tre le soluzione proposte per l'uscita dalle tendopoli: il contributo di autonoma sistemazione, contributo di 200 euro a persona per chi esce dal piano di assistenza, l'accoglienza in alberghi. Errani: Vogliamo ricostruire, iniziata la ricollocazione

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Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio (a sinistra) insieme a Vasco Errani

"Ci attende un percorso molto molto lungo, e ribadisco che in questo momento il sistema ha dato una buona prova in termini di risposta. A oggi abbiamo avuto oltre 6mila repliche, una forte attività, dunque, che continua a pesare sulle persone che vivono nel luogo colpito dal sisma". Così il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio nel corso di un'audizione in Commissione Ambiente della Camera dedicata al terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto.
"Finora sono 295 le vittime, e oggi, al 14/mo giorno dall'evento, si continua ancora a scavare, quindi faccio un appello per razionalizzare un po' le fasi, governandole con i criteri giusti. Tuttavia è bene che si sappia che siamo ancora in una fase operativa di soccorso" ha sottolineato, aggiungendo che "per una serie di situazioni contingenti, visto che quella è una zona di seconda villeggiatura, c'è un numero di vittime paragonabile con quello dei feriti, cosa insolita visto che normalmente nei terremoti c'è un rapporto diverso".

4.500 persone nelle tende, "ma presto via da lì"
Sono circa 4.500 le persone assistite nelle tende, "a fronte di una disponibilità più ampia. Tuttavia voglio ricordare che le porteremo via da lì quanto prima. I nostri standard qualitativi sono molto elevati ma è chiaro che nelle tende questo non può che abbassarsi" ha quindi ricordato, segnalando la presenza di "una difficoltà pratica: a 14 giorni dal sisma la comunità non è pronta a venire via, perché è gente forte e con un forte senso di appartenenza. Non stiamo naturalmente parlando degli 80 mila dell'Abruzzo o dei 50mila di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia". Ad Accumoli, ha ricordato Curcio, "c'è la disponibilità a spostarsi a San Benedetto del Tronto; ad Amatrice molti invece vogliono rimanere, anche se si sta valutando l'ipotesi solidale dell'uso delle seconde case rimaste in piedi".

3 soluzioni per l'uscita dalle tende
Per far uscire le popolazione dalla fase assistenziale in tenda "stiamo proponendo 3 tipi di soluzione. Il contributo di autonoma sistemazione: è un contributo che lo Stato dà a chi in questi sette mesi" necessari alla realizzazione delle casette "non grava sull'assistenza". Lo ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio nella sua audizione alla commissione Ambiente alla Camera dove sta riferendo sullo stato degli interventi nelle zone colpite dagli eventi sismici del 24 agosto. "Chi esce dal piano d'assistenza, perché magari si appoggia a un familiare, avrà un contributo di 200 euro a persona, e il contributo sarà più alto per coloro hanno delle fragilità - ha aggiunto Curcio - Altra soluzione è quella dell'accoglienza in alberghi, o altre strutture ricettive e poi c'è la proposta di Amatrice solidale, lanciata dal sindaco, cioè di mettere a disposizione le seconde case per coloro che hanno perso la prima nel terremoto".

Le 'casette' richiedono urbanizzazione
"Le abitazioni temporanee che ospiteranno gli sfollati non sono container, quelli ce li hai in 20 giorni, ma questo tipo di casette richiede una urbanizzazione e una serie di requisiti per fare le cose bene, anche dal punto di vista amministrativo" ha quindi spiegato in commissione Ambiente, che ha parlato anche della necessità di "limitare il contenzioso per l'acquisizione delle aree" e di "fare una valutazione geologica delle aree e del reale fabbisogno" della popolazione. "Chi ha un'azienda agricola non può andar via, quindi gli sarà messo a disposizione un container per restare lì. Ma anche per mettere un container c'è la necessità di un'azione tecnica, vanno fatte verifiche perché il container non può esser messo lì a caso" ha concluso Curcio.

"Bene la nomina di un Commissario, sta lavorando con noi"
"Ho visto con grande favore la nomina di un commissario per la ricostruzione (Vasco Errani, ndr): sono convinto che serva un percorso unico, c'e' una fase emergenziale che è in capo della Protezione Civile, c'è poi la fase della scelta della ricostruzione" ha concluso. "Questo commissario sta lavorando con noi, per me è fondamentale condividere le scelte per il territorio".

Errani: vogliamo ricostruire, iniziata la ricollocazione
Vogliamo ricostruire, e per bene. Lo ha detto il commissario alla Ricostruzione Vasco Errani durante un sopralluogo nella tendopoli di Montegallo. "La cosa importante - ha sottolineato - è che teniamo tutti ben presente che qui ci sono persone che hanno vissuto un terremoto, hanno perso parenti, amici, figli. Dunque dobbiamo essere attenti. Abbiamo rispetto per la dignità di queste persone. Accumuli ha già cominciato il percorso di ricollocazione". Questo percorso, ha poi concluso, "è in atto in tutti i comuni".

L'inchiesta
Intanto, inizieranno tra le macerie degli edifici posti sotto sequestro i prelievi a campione di materiali, quelli che i tecnici riterranno utili alle indagini. Per stabilire se gli edifici sono crollati uccidendo 245 persone nel Reatino (295 in tutto) perché erano stati costruiti o ristrutturati male. Non più di una quindicina i siti ai quali sono stati messi finora i sigilli, ha precisato il procuratore capo Saieva. "Abbiamo stilato un programma di collaborazione con le autorità preposte alla ricostruzione per un'immediata valutazione dei campioni da prelevare - ha detto Salvi in conferenza stampa con i pm di Rieti e il suo vice Federico De Siervo -, senza allungare i tempi della ricostruzione". I documenti acquisiti negli Enti locali saranno scannerizzati, messi su database e restituiti. Al ministero della Giustizia e alla Procura nazionale antimafia la richiesta di scanner veloci. "Se tarderanno glieli daremo noi", così il Pg di Roma. Problemi pratici, come il cablaggio dei nuovi uffici della polizia giudiziaria dove confluiranno documenti e reperti.