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MONDO

Erano state fermate in seguito ad una denuncia per furto in albergo

Sochi, rilasciate le Pussy Riot Maria e Nadia

Le Pussy Riot Nadia Tolokonnikova e Maria Aliokhina, fermate oggi dalla polizia a Sochi, dove sono in corso le Olimpiadi invernali, sono state rilasciate. Lo scrive su Twitter il marito di Nadia, Piotr Verzilov

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Sochi
Le Pussy Riot Nadia Tolokonnikova e Maria Aliokhina, fermate oggi dalla polizia a Sochi, dove sono in corso le Olimpiadi invernali, sono state rilasciate. Lo scrive su Twitter il marito di Nadia, Piotr Verzilov. Il tweet è accompagnato dalla foto di una folla di giornalisti e operatori che, presumibilmente, circondano le ragazze. Insieme a un gruppo di attivisti e giornalisti, Nadia e Maria erano state portate alla stazione di polizia di Adler, vicino al
parco olimpico, in relazione a una denuncia di furto presentata dall'albergo in cui soggiornano.

La denuncia di furto e il fermo
Nadezhda Tolokkonikova, la leader delle Pussy Riot, ha twittato di essere stata fermata a Sochi vicino alla chiesa di S. Michele Arcangelo insieme a Maria Aliokhina e ad un'altra componente della band. "Ora ci portano alla stazione di polizia perché ci troviamo a Sochi", scrive.

Le due Pussy Riot fermate sono state interrogate in seguito a una denuncia di
furto nell'albergo in cui si trovavano. Lo ha riferito la polizia locale all'agenzia Interfax, sottolineando che ''oltre a Nadezhda Tolokonnikova e Mariya Alyokhina, sono
stati interrogati tutti gli ospiti dell'albergo''.

Con una raffica di 'cinquettii', la Tolokhonnikova ha riferito inizialmente che lei e le due compagne erano state fermate per furto, poi per il fatto di essere a Sochi. "Al momento del fermo non facevamo alcuna azione, stavamo semplicemente passeggiando per Sochi", scrive su twitter, aggiungendo che "è stata usata la forza" da parte dei poliziotti. Inoltre Nadezhna racconta che "in due giorni abbiamo fatto 20 ore in stazioni di polizia e
Fsb (i servizi segreti russi, ndr), siamo riuscite però a fare miracolosamente alcune esibizioni olimpiche sfuggendo ai pedinatori". "Cosi' è la Sochi olimpica, ora ci portano nella stazione di polizia di Adler", aggiunge.

Sempre secondo i tweet di Nadia, le ragazze erano già state sottoposte a diversi controlli negli ultimi giorni: "Il 16 (febbraio) siamo state trattenute per sette ore, il 17 (febbraio) abbiamo trascorso 10 ore all'Fsb e oggi ci troviamo nel cellulare della polizia, accusate di furto!"