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SCIENZA

Solar Orbiter, conto alla rovescia a Cape Canaveral

La sonda dell'ESA è pronta a partire ed è già sulla rampa di lancio. Studierà il Sole da distanza ravvicinata. Grande attesa fra gli astronomi

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Cape Canaveral, la sonda Solar Orbiter sulla rampa di lancio
di Andrea BettiniCAPE CANAVERAL (FLORIDA)
E' diretta verso il Sole e per tutto il giorno il Sole l'ha accompagnata verso il momento del lancio illuminando Cape Canaveral con una giornata di quelle che in Italia si vedono solo a primavera inoltrata. Un piccolo segnale di buon auspicio per chi lavora da oltre 20 anni alla missione Solar Orbiter e attende con trepidazione la partenza della sua creatura, in programma in tarda serata, quando in Italia saranno le 5.03 di lunedì mattina.

Dati senza precedenti
La sonda dell'ESA, con una forte partecipazione della NASA, fornirà agli scienziati informazioni con un livello di dettaglio senza precedenti sulla nostra stella. Eliosfera, attività solare, origini del campo magnetico del Sole, le prime immagini dei poli, che dalla Terra sono quasi del tutto nascosti.

Lanciatore pronto
A condurla nello spazio sarà un lanciatore Atlas V della United Launch Alliance. Imponente, con i suoi quasi 60 metri di altezza, è stato portato sulla rampa di lancio 41 del Kennedy Space Center nella giornata di ieri. Il suo rombo si avvertirà a chilometri di distanza, la sua ascesa nel cielo sarà visibile in alcuni momenti persino dalle Isole Bahamas e dalle coste orientali di Cuba, a centinaia di chilometri da Cape Canaveral.

Un lungo viaggio attraverso il Sistema Solare
Una volta nello spazio Solar Orbiter inizierà un lungo viaggio di due anni, con passaggi vicino alla Terra e a Venere per sfruttare l'effetto onda gravitazionale. Nel 2022 si inserirà nell'orbita finale, dalla quale i suoi dieci strumenti scientifici raccoglieranno i dati tanto attesi. Ogni cinque mesi passerà più vicino al Sole del pianeta Mercurio, a soli 42 milioni di chilometri di distanza. La sonda è costruita per resistere a temperature superiori a 500 gradi centigradi. A difenderla sarà uno speciale scudo termico, ideato appositamente per proteggere le delicatissime strumentazioni di bordo.

La vigilia degli italiani
L'attesa è crescente anche in Italia. ASI; INAF, CNR e diverse università hanno messo a punto il coronografo METIS. "Osserverà la corona solare - spiega Marco Castronuovo, responsabile per di METIS per l'ASI - Si tratta di una regione importantissima soprattutto per la generazione del vento solare, che ha ricadute su tutte le attività tecnologiche sulla Terra". "Il lancio è il coronamento di un sogno - dice Clementina Sasso dell'Inaf - Poi si aprirà un'altra fase di grande lavoro, sia nei prossimi due anni sia quando inizieranno ad arrivare i dati". Oltre a METIS, altri due strumenti di bordo hanno avuto un contributo italiano, anche dall'industria, mentre Leonardo ha realizzato i sensori che permetteranno a Solar Orbiter di orientarsi nello spazio.