Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Soleimani-in-Iran-per-i-funerali-una-marea-umana-Stop-a-accordo-nucleare-bf0faadf-e9e0-49e5-b49b-11ab2bfd640d.html | rainews/live/ | true
MONDO

Medio Oriente

Soleimani: in Iran per i funerali una marea umana. Stop all'accordo nucleare

Una nuova marea umana si è riversata in Iran, stavolta a Teheran, per il corteo funebre in memoria del generale Qassem Soleimani, dopo quella di ieri Ahvaz. La folla chiede di vendicare la morte del generale, ma Trump ribadisce che se l'Iran attaccherà gli Usa ci sarà una "grave rappresaglia" e mette in guardia anche Bagdad. Consigliere Khamenei: per gli Usa sarà un altro Vietnam. Conte: un'azione europea per evitare escalation

Condividi
Ali Akbar Velayati, consigliere del leader iraniano Ali Khamenei, citato da Farsnews minaccia: "Se gli Stati Uniti non ritirano le forze dalla regione, affronteranno un altro Vietnam".

Per la seconda notte consecutiva, razzi Katyusha si sono abbattuti sul centro di Baghdad, provocando sei feriti, secondo quanto riferisce la televisione satellitare panaraba Al Jazeera. Tre razzi sono caduti nella super fortificata Green Zone, dove hanno sede diverse ambasciate tra cui quella americana. Due, in particolare, hanno colpito vicino alla sede diplomatica. Altri tre sono caduti nell'area di Jadriya, secondo fonti militari.

I militari americani devono essere cacciati dall'Iraq: è quanto ha chiesto domenica il Parlamento iracheno al governo di Baghdad. La prima risposta al blitz americano in cui venerdì notte è stato ucciso il generale Qassem Soleimani è di natura politica, ma potenzialmente più incisiva dell'attesa rappresaglia iraniana. Con un'altra contromossa, Teheran ha annunciato un'ulteriore riduzione dei suoi obblighi relativi all'intesa nucleare del 2015, riservandosi di rendere operativo un numero illimitato di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio.Il Parlamento iracheno, nella sessione straordinaria convocata per oggi dopo il raid Usa in cui è stato ucciso il comandante iraniano Qassem Soleimani, ha esortato il governo a "porre fine alla presenza di truppe straniere" in Iraq, iniziando col "ritirare la sua richiesta di assistenza" alla comunità internazionale per combattere l'Isis.

Durante la sessione straordinaria, trasmessa in diretta sulla televisione di Stato e alla presenza del premier dimissionario Adel Abdul-Mahdi, i deputati hanno approvato una risoluzione che "obbliga il governo a preservare la sovranità del Paese ritirando la sua richiesta di aiuto", ha detto il capo del parlamento, Mohammed al-Halboussi.

Conte: un'azione europea per evitare escalation
La nostra attenzione deve essere concentrata a evitare un'ulteriore escalation, che rischierebbe di superare un punto di non ritorno". Per il premier Giuseppe Conte, intervistato in apertura da Repubblica, "è prioritario promuovere un'azione europea forte e coesa per richiamare tutti a moderazione e responsabilità, pur nella comprensione delle esigenze di sicurezza dei nostri alleati".   Sui militari italiani nell'area, "stiamo facendo e faremo il possibile per garantirne la sicurezza. Le nostre truppe sono nella regione per svolgere una funzione essenziale di sostegno alle autorità locali nel contrasto al terrorismo e alla violenza, e questa - rimarca - è un'attività di cui rivendichiamo non solo la concretezza ed efficacia ma anche la piena linearità e coerenza con i nostri valori".   L'omicidio di Soleimani è una "vicenda delicata e complessa che, per essere valutata a pieno, richiede anche informazioni di intelligence decisive per pesare tutti gli elementi", dice Conte, che non replica alle accuse di Salvini: "Preferisco lavorare con impegno e serietà per favorire una de-escalation".

Migliaia al corteo funebre per Soleimani in Iran. Annullata la cerimonia a Teheran
Migliaia di persone hanno accolto in Iran la bara del generale Qassem Soleimani, la cui salma è arrivata dall'Iraq dopo che l'alto esponente dei Pasdaran è stato ucciso da un raid Usa vicino a Baghdad. Il vice di Soleimani, Esmail Ghaani, ha preso il suo posto alla guida delle forze Quds. Il feretro è stato trasferito ad Ahvaz, nel sud dell'Iran.  Accolto da una guardia d'onore, è poi stato lentamente spostato nelle strade invase da un fiume di persone vestite di nero, che si battevano il petto e mostravano foto del generale e bandiere sciite.

Al corteo la gente sventolava bandiere rosse, il colore del "sangue dei martiri"), verdi (il colore dell'Islam) e bandiere bianche decorate con slogan religiosi, oltre a ritratti del generale, piangendo e gridando "Morte all'America".



Dopo un ulteriore trasferimento a Mashhad, i resti dell'alto comandante dei Guardiani della rivoluzione dovevano essere portati a Teheran. Tuttavia, la cerimonia è stata annullata a causa dell'enorme affluenza di persone. I Guardiani della Rivoluzione hanno fatto sapere che. "Considerando la gloriosa, intensa presenza del popolo rivoluzionario di Mashhad alla cerimonia per l'addio al grande generale Qassem Soleimani e visto che il programma continua, non è possibile tenere l'evento a Teheran", hanno fatto sapere i Guardiani della Rivoluzione, invitando le persone a partecipare alla funzione prevista all'università della capitale domani. 

Le spoglie di Soleimani saranno martedì nella città natale di Kerman per la sepoltura.

È la prima volta che l'Iran rende onore a una persona singola con una cerimonia in varie città, che non era stata organizzata neppure per la morte di Khomeini nel 1989.


Trump ribadisce che se l'Iran attaccherà gli Usa ci sarà una "grave rappresaglia" e mette in guardia anche Bagdad: "Se le truppe Usa saranno costrette a lasciare l'Iraq, le sanzioni saranno enormi".

I leader di Germania, Francia e Gran Bretagna chiedono all'Iran di tornare ad applicare l'accordo sul nucleare del 2015, contro Baghdad. In Kenya, tre americani uccisi durante un attacco dimiliziani jihadisti di al Shabaab.

Berlino: le minacce di Trump all'Iran non sono d'aiuto
Le minacce di Trump all'Iran"non sono di grande aiuto". E' la posizione espressa dal governo tedesco dopo le parole del presidente americano, che è tornato a minacciare Teheran di ritorsioni in caso di una rappresaglia per l'uccisione del generale Qassem Soleimani.