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SCIENZA

L'Asi: "Grande contributo italiano"

Sonda Rosetta, svelato dove il lander scenderà sulla cometa: "Puntiamo sul Sito J"

Il tentativo, senza precedenti, avverrà l'11 novembre. Il lander Philae raggiungerà la superficie del nucleo in un sito di atterraggio appena individuato

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Rosetta intorno alla cometa (immagine artistica Esa C. Carreau ATG MEdialab)
Philae ora ha il suo obiettivo. È stato deciso il luogo esatto dove il lander della sonda Rosetta l’11 novembre tenterà di poggiarsi sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un’operazione che non ha precedenti.

Intorno alla cometa dal 6 agosto 
Il 6 agosto scorso Rosetta aveva perfettamente centrato l’obiettivo: il rendez-vous con la cometa, dalla quale la separavano solo 100 km. Da allora gli scienziati e gli ingegneri della missione hanno studiato attentamente i possibili siti di atterraggio per Philae. Nelle prime due settimane in orbita intorno alla cometa, la sonda ha collezionato informazioni preziose. Sono così stati individuati cinque possibili siti per l’atterraggio del lander Philae, che sono stati presentati lo scorso 25 agosto. Nel frattempo, la sonda ha continuato ad osservare la cometa avvicinandosi a meno di 50 km dalla superficie, permettendo osservazioni più dettagliate dei siti selezionati.

Mirino puntato sul Sito J 
Dalla rosa dei cinque è stato selezionato il luogo principale che verrà proposto allo Scientific Committee di Philae e all’Agenzia Spaziale Europea come sito di atterraggio per Philae. L’adozione finale è prevista ad ottobre. Il sito identificato è noto al momento come Sito J. “È quello che meglio tra tutti riesce a coniugare le esigenze degli scienziati con i vincoli di sistema e della dinamica di volo  – riferisce Mario Salatti, co-Project Manager per il lander Philae – Il tempo di discesa dal momento di distacco dall’orbiter all’atterraggio è di poco più di 7 ore e permette di svolgere le operazioni pianificate nella prima sequenza di investigazioni con l’energia a disposizione nelle batterie e con l’energia solare garantita dalle buone condizioni di illuminazione (circa 7 ore, seguite da 5 di buio) di questo sito”.

"Quello è il luogo che fornisce migliori garanzie" 
“In base alle informazioni disponibili sulle asperità presenti, i cambi di inclinazione e le simulazioni del comportamento dell’apparato di atterraggio, il sito J fornisce migliori garanzie rispetto agli altri, ma si deve tenere bene a mente che l’atterraggio è un processo molto rischioso – continua Mario Salatti - Se si avrà successo, Philae e i suoi strumenti avranno l’opportunità di studiare la sostanza di cui le comete sono costituite nella sua struttura originaria, in quanto questo sito pare essere coperto meno di altri dal materiale ricaduto dalle fasi di attività precedenti”.

L'Asi: impresa mai tentata prima 
“Quella di Philae è un’impresa mai tentata prima – commenta il presidente dell’Agnezia Spaziale Italiana, Roberto Battiston - È rischiosa, ma sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell’universo che resterà come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall’Italia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana”.