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MONDO

La consultazione simbolica sull'indipendenza si svolge in scuole e comuni

Catalogna, inchiesta della Procura sull'uso dei locali pubblici per il voto

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La Procura generale della Catalogna, su richiesta di quella dello Stato, ha aperto un'inchiesta per accertare se l'uso di luoghi pubblici, come scuole o locali
municipali, per la consultazione simbolica di oggi sull'indipendenza costituisca reato. Ne danno notizia fonti del ministero di Giustizia, citate dai media.

La Corte costituzionale ha decretato all'unanimità la sospensione cautelare della consultazione e quindi l'uso di locali delle amministrazioni pubbliche potrebbe costituire un reato. E' il motivo per cui la Generalitat ha delegato alle associazioni del volontariato tutti gli atti relativi all'esecuzione del "processo di partecipazione cittadina". Resta aperta l'incognita di chi allestirà le urne e consentirà l'accesso nei luoghi pubblici.

"Non so cosa faranno, ma per poco buon senso che abbiano, qualunque azione fuori luogo sarebbe un attacco alla democrazia e ai diritti fondamentali di espressione
e di partecipazione della gente",  ha dichiarato il presidente catalano Artur Mas, dopo l'iniziativa della Procura generale.

In un'intervista alla tv catalana TV3, il leader di CiU ha confermato che sarà il governo catalano a farsi carico dei riconteggio dei voti e che renderà noti i risultati domani. Mas ha inoltre fatto appello ai catalani a recarsi in massa alle urne e ha inviato "un messaggio di tranquillità a tutti i volontari" coinvolti nelle operazioni di voto.

Quanto alla lettera che invierà domani al premier Mariano Rajoy per aprire un confronto, Mas ha ammesso di non aspettarsi "molto" dalla risposta, ma ha osservato che non bisogna "mai perdere il concetto del dialogo".