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MONDO

Il negoziato

Spagna: firmato accordo Psoe-Ciudadanos, ma manca ancora la maggioranza

Se non si riuscirà a formare un governo con il Parlamento frammentato uscito dalle urne il 20 dicembre, si tornerà a votare alla fine di giugno

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L'uscente Rajoy e il premier incaricato Sánchez
Il leader socialista, Pedro Sánchez, e quello del partito liberale Ciudadanos, Albert Rivera, hanno firmato oggi un accordo per la formazione di un governo "riformista e di cambiamento" alla guida della Spagna. L'intesa, che Sánchez ha definito "storica", non garantisce però la formazione del futuro governo a meno di non ottenere l'astensione di altre formazioni.

La somma dei seggi dei due partiti - 90 per il Psoe e 30 per Ciudadanos - è inferiore alla soglia dei 176 voti necessari per la maggioranza ed è probabile che il leader socialista non ottenga la fiducia quando si presenterà alla Camera il 2 marzo. L'unica possibilità, se l'accordo non si allarga ad altre forze, è ottenere l'astensione del partito Popolare (122 seggi) o di altre componenti della sinistra alla seconda votazione, quando a Sánchez basterà ottenere più voti favorevoli che contrari. Rivera aspira a convincere i Popolari, mentre il Psoe cercherà di allargare l'intesa ad altri partiti di sinistra. Se non si riuscirà a formare un governo con il Parlamento frammentato uscito dalle urne il 20 dicembre, si tornerà a votare alla fine di giugno.

L'accordo raggiunto oggi disegna un ambizioso cammino che comprende una serie di riforme costituzionali sostenute da Ciudadanos per rendere la giustizia più indipendente, abolire le province, limitare ad un massimo di otto anni il mantenimento in carica di un primo ministro e favorire le leggi di iniziativa popolare. Dal canto suo il Psoe ha inserito una serie di misure sociali, fra cui l'innalzamento del salario minimo e una riforma fiscale con tasse sulle grandi fortune.

Podemos rompe le trattative con il Psoe
Podemos ha annunciato la rottura delle trattative con il Psoe per la formazione del governo spagnolo. "Siamo incompatibili" con l'accordo raggiunto oggi fra il Psoe e Ciudadanos, ha dichiarato il numero due di Podemos, Íñigo Errejón, annunciando il voto contrario del suo partito quando il leader socialista si presenterà alla Camera. "Il partito socialista - ha affermato - non vuole governare con noi... ha fatto una scelta incompatibile con un governo di cambiamento... questa scelta è incompatibile con noi".

Errejón non ha però escluso di poter riprendere i negoziati con i socialisti se questi romperanno l'intesa con Ciudadanos, dopo "il fallimento dell'investitura di Sánchez" la settimana prossima in parlamento. "Allora ci sarà altro tempo e la nostra mano è sempre tesa per formare un governo di cambiamento", ha sottolineato.