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MONDO

Prova generale per le politiche di autunno

Spagna, al voto per le regionali e le comunali

Scenario politico inedito che archivia la stagione del bipolarismo

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Sono oltre 35 milioni gli aventi diritto chiamati oggi in Spagna alle urne per le elezioni regionali e comunali, un voto che si celebra in un contesto politico inedito, dove ai partiti tradizionali si affiancano le due formazioni emergenti, Podemos - considerato 'partito fratello' del greco Syriza di Alexis Tsipras - e Ciudadanos - il movimento centrista nato nel 2006 in Catalogna - che in pochi mesi hanno rivoluzionato i sondaggi e che per la prima volta affrontano un voto a livello nazionale.

Stando alle ultime inchieste, i due nuovi movimenti riusciranno a fare eleggere propri rappresentanti negli esecutivi regionali e in decine di giunte comunali governati per oltre 30 anni alternativamente dal Partito popolare (PP) e dal Partito socialista (Psoe). L'incognita resta il tipo di appoggio che questi due movimenti riceveranno dalle urne e quindi il loro futuro ruolo nelle istituzioni locali. Il voto viene considerato una prova generale in vista delle elezioni politiche di fine anno.

Il partito che vince il voto comunale e regionale di solito viene confermato alle elezioni generali. In questa occasione, senza un vincitore chiaro nei sondaggi e con un quadro politico più frammentato che mai, l'attenzione di concentrerà sui patti elettorali che verranno stretti dopo il voto, che potrebbero indicare quale direzione prenderà la prossima battaglia per la Moncloa.

Il PP, al governo in Spagna e in 10 delle 13 regioni in cui si vota oggi, potrebbe perdere la maggioranza assoluta in due dei suoi tradizionali bastioni, Madrid e la Comunidad Valenciana, in cui governa da oltre 20 anni. Il partito ha già dimostrato nelle recenti elezioni in Andalusia, dove ha perso 17 seggi, di risentire fortemente degli oltre tre anni di legislatura nel governo centrale, segnati dalla crisi economica, dai tagli, dalla politica di austerità e dagli scandali di corruzione.

Se Podemos minaccia di togliere voti al Psoe da una parte e a Izquierda Unida (IU), terzo gruppo politico nel Parlamento nazionale, dall'altra, Ciudadanos darà filo da torcere al Partito del premier Mariano Rajoy. E non solo oggi, ma anche alle prossime elezioni politiche. Il Psoe però, che attraversa una crisi senza precedenti e si è visto solo in parte rafforzato dal buon risultato in Andalusia, potrebbe riconquistare attraverso patti postelettorali alcune delle regioni perse nel 2011, come Castilla La Mancha ed Extremadura.

Secondo i media spagnoli, recentemente c'è stato un avvicinamento da parte di Ciudadanos e Podemos ai socialisti, guidati da Pedro Sánchez, che chiudono la porta esclusivamente ad alleanze con il loro storico avversario, il PP e con la coalizione indipendentista Bildu nelle regioni del Paese basco e Navarra.

L'emergere di Podemos e Ciudadanos farà restare indietro secondo i sondaggi due formazioni attualmente rappresentare nel Parlamento spagnolo e che negli ultimi mesi hanno attraversato crisi interne: Izquierda Unida (IU, guidata dagli ex comunisti) e la centrista Unione, Progresso e Democrazia (UPyD).

Le elezioni regionali si celebrano in 13 delle Comunità autonome della Spagna, tutte tranne Andalusia, che ha votato il 22 marzo, Catalogna, Galizia e Paese basco. In Catalogna le comunali si convertiranno in una sorta di primo turno delle regionali in programma per il 27 settembre.

Per quanto riguarda le municipali - si eleggeranno i sindaci di 8122 comuni di tutto il paese - l'attenzione è concentrata su Madrid - governata da 24 anni dal PP, che dovrà fare i conti con la piattaforma di sinistra Ahora Madrid - e Barcellona.