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SCIENZA

Analisi presentate a Vienna

Spazio, dalla sonda Dawn le prime rivelazioni sul passato di Cerere

Partendo dalle foto scattate negli ultimi mesi, la Nasa elabora una mappa a colori della superficie del pianeta nano. L'annuncio: "Fu geologicamente attivo"

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La mappa a colori di Cerere elaborata dalla Nasa (NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)
Ha origini antichissime, ci parla delle origini del Sistema Solare e non è sempre stato un blocco di roccia inerte. Nel corso della sua storia il pianeta nano Cerere è stato geologicamente attivo. Lo mostrano le immagini inviate sulla Terra dalla sonda Dawn della Nasa prima di entrare nella sua orbita il 6 marzo scorso.

Un passato geologicamente attivo
L’annuncio è stato dato a Vienna all’assemblea generale della European Geosciences Union. Gli esperti hanno elaborato una mappa a colori della superficie di Cerere che mette in evidenza le differenze nella sua morfologia. “È stato attivo, con processi che hanno portato differenti materiali in differenti regioni – dice Chris Russell della University of California, Los Angeles – Stiamo iniziando a catturare questa diversità nelle nostre immagini a colori”.

Il mistero dei punti brillanti
Le foto scattate da Dawn mostrano che la superficie di Cerere ha moltissimi crateri, come ci si attendeva, ma quelli di grandi dimensioni sono in numero inferiore alle previsioni. A catturare l’attenzione degli studiosi sono stati in particolare dei punti brillanti le cui origini sono ancora misteriose. Ne sono stati identificati una decina, due dei quali particolarmente evidenti a poca distanza uno dall’altro in un cratere di una novantina di chilometri di diametro. Le indagini sono in corso.

Il confronto con Vesta
Gli astronomi ritengono inoltre che l’acqua rappresenti circa il 25% della massa di Cerere. Tra il 2011 e il 2012, Dawn ha studiato un altro corpo celeste che si trova tra Marte e Giove: l’asteroide gigante Vesta. In quel caso, si tratta invece di un corpo celeste secco. Il confronto tra i due dovrebbe fornire elementi per comprendere meglio la formazione del Sistema Solare.  

Nuove rilevazioni scientifiche dal 23 aprile
Maggiori dettagli si avranno nei prossimi mesi. La sonda, alla cui missione collabora anche l’Agenzia Spaziale Italiana, in questo momento si trova in corrispondenza del lato in ombra di Cerere. Il 23 aprile inizierà la prima intensa fase di rilevazioni scientifiche da una distanza di 13500 chilometri dalla superficie e potrà fornire molti altri dati utili.