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MONDO

Tensione Londra-Mosca

Spia russa, Mosca risponde a premier May. Lavrov: espelleremo i diplomatici britannici

Gran Bretagna, Usa, Francia e Germania hanno sottoscritto una dichiarazione a quattro che punta il dito contro Mosca per l'attacco chimico di Salisbury contro l'ex spia russa. Alfano a Johnson: "Sosterremo azioni per la sicurezza"

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La Russia espellera' "presto" diplomatici britannici, in risposta ai 23 diplomatici russi che Londra ha deciso di espellere per il caso della spia russa avvelenata a Salisbury. Lo ha assicurato il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, riferisce la Bbc citando i media russi. Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se diplomatici britannici saranno espulsi, Lavrov ha risposto "assolutamente. Presto. Ve lo prometto".

Russia: "accuse folli da May" su caso Skripal
"Accuse folli da parte della premier britannica Theresa May" in relazione all'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e dirette alla Russia. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, sottolineando che a breve verranno prese "misure" da parte russa. La Gran Bretagna si rifiuta di cooperare con la Russia nell'ambito delle indicazioni della Convenzione per la armi chimiche, ha detto Zakahrova. "Nessun dettaglio, nessuna prova, secondo alcun canale, sono giunte da Londra", ha spiegato. "Ancora una volta si incendia una campagna antirussa isterica. Quello che faremo? Seguiremo i canali previsti dall'Onu".

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sostiene che le accuse di Londra sul presunto coinvolgimento della Russia nel caso Skripal siano dettate da motivi politici interni alla Gran Bretagna e afferma che la premier britannica Theresa May voglia "atteggiarsi aleader forte". Zakharova ha ribadito che Mosca non aveva alcun motivo per avvelenare l'ex spia doppio giochista Serghiei Skripale la figlia Yulia e ha bollato come "russofobia" il sostegno americano alle accuse britanniche contro il Cremlino. 

Usa, Francia e Germania accusano Mosca
Gran Bretagna, Usa, Francia e Germania hanno sottoscritto una dichiarazione a quattro che punta il dito contro Mosca per l'attacco chimico di Salisbury contro l'ex spia russa. Lo riporta Downing Street, notando che i leader alleati, aggiornati da Londra, condividono il punto di vista secondo cui "la mancata risposta della Russia alle legittime richieste del Regno ne sottolinea la responsabilità". I 4 condannano poi quello che definiscono "il primo attacco con agente nervino in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale".

Usa solidali con la May 
Sul caso dell'ex spia russa avvelenata, Usa "solidali" con Londra, condividendo il giudizio sulla responsabilità di Mosca e sostenendo la decisione di espellere i diplomatici russi come "giusta risposta". Anche l'Australia al fianco del Regno Unito.

Macron si schiera con May e accusa Mosca
Nuovo colloquio telefonico questa mattina tra Theresa May e Emmanuel Macron, per fare il punto sul caso Skripal. La premier britannica, si legge in una nota diffusa dall'Eliseo, ha informato il presidente francese "dei progressi dell'inchiesta e dettagliato le misure annunciate ieri", con l'espulsione di 23 diplomatici russi, mentre Macron ha condiviso l'osservazione del Regno Unito secondo cui le responsabilità della Russia nell'attacco sono l'unica "spiegazione plausibile".

May: "Aggressione coerente con i metodi di Mosca"
L'attacco chimico di Salisbury "è un'azione coerente con il modello di aggressione da parte dello Stato russo" afferma la premier britannica Theresa May nella lettera inviata ad Antonio Guterres. "Il governo britannico- scrive May- ritiene altamente probabile che Mosca sia responsabile" per il tentativo di attentato, sottolineando che nessun paese eccetto la Russia ha contemporaneamente le capacità per un attacco chimico e il movente per colpire l'ex spia.

Alfano a Johnson: "Sosterremo azioni per la sicurezza"
L'Italia "sosterrà ogni azione volta a garantire la sicurezza e il rispetto del diritto internazionale" nella vicenda dell'avvelenamento dell'ex spia del Kgb Sergei Sklripal, della figlia Yulia e di un poliziotto. Per il governo italiano, sottolinea Alfano in una nota dopo aver parlato al telefono con il proprio omologo Boris Johnson, "è particolarmente grave l'uso di un agente chimico, vietato dalle convenzioni internazionali, sul territorio della Gran Bretagna". La vicenda "ha messo a rischio molte vite umane", scrive Alfano, che esprime "forte solidarietà al Governo e al popolo britannico". 

E 23 diplomatici russi saranno espulsi dal Regno entro una settimana
E' in base a questi elementi che May ha decretato oggi l'espulsione entro una settimana di 23 diplomatici russi dal Regno; restrizioni per funzionari e cittadini sospetti di uno Stato ormai bollato come "ostile"; controlli più stringenti e potenziali sanzioni sui patrimoni trasferiti oltre Manica da politici "corrotti" o oligarchi del business considerati vicini a Vladimir Putin; interruzione dei rapporti governativi d'alto livello; boicottaggio dei Mondiali di Russia 2018 da parte di delegazioni ufficiali e principi reali. Un terremoto che mira a colpire "la rete spionistica" russa (i 23 reprobi "sono ufficiali d'intelligence non dichiarati") come pure le tasche e i conti in banca di presunti attori del sistema di potere putiniano. Per quanto senza lo tsunami definitivo del benservito all'ambasciatore in persona. Comunque un punto di svolta, in negativo, che coinvolge gli alleati, nella cui solidarietà il governo britannico confida: come la premier ha sottolineato a più riprese, citando gli Usa di Donald Trump e i partner europei prima di affrontare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, dove i russi hanno potere di veto. Dall'altro lato di quella che fu - e potrebbe tornare a essere - la cortina di ferro, la risposta russa è quasi automatica. Con l'ennesima smentita di tutte le accuse e la condanna del comportamento inglese come "inaccettabile, ingiustificato e miope", a precedere l'inevitabile reazione simmetrica.