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ITALIA

Il caso

Stabilimento fascista a Chioggia, arriva l'ordine del Prefetto: "Rimuovere subito gli slogan"

La prefettura di Venezia rileva "il pericolo concreto ed attuale che la persistenza di tali comportamenti possa provocare esplicite reazioni di riprovazione e sdegno nell'opinione pubblica, cosi' vivamente turbata, con conseguenti manifestazioni avverse e di riflesso, il rischio di turbative dell'ordine pubblico"

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La polemica nei giorni scorsi era stata accesissima: uno stabilimento che inneggiava al fascio, con slogan presi pari pari dal Ventennio. E a Chioggia subito si erano levate critiche e proteste. Oggi la reazione delle autorità, con una ordinanza "per l'immediata rimozione di ogni riferimento al fascismo contenuto in cartelli, manifesti e scritte" presenti all'interno dello stabilimento balneare Punta Canna a Chioggia che e' stata firmata dal prefetto di Venezia Carlo Boffi. L'atto sara' notificato in giornata al gestore dello stabilimento balneare, Gianni Scarpa. Nell'ordinanza e' ordinato allo stesso Scarpa, informa la prefettura, "di astenersi dall'ulteriore diffusione di messaggi contro la democrazia".

 La prefettura di Venezia rileva "il pericolo concreto ed attuale che la persistenza di tali comportamenti possa provocare esplicite reazioni di riprovazione e sdegno nell'opinione pubblica, cosi' vivamente turbata, con conseguenti manifestazioni avverse e di riflesso, il rischio di turbative dell'ordine pubblico".  


Punta Canna. Le regole: Ordine, pulizie e disciplina
Scoppia la polemica per il bagnino che ha tappezzato la spiaggia di cui ha la concessione di scritte ed emblemi che richiamano il periodo fascista. Rossana Caviglioli della Tgr Veneto ha raccolto le voci dei protagonisti


ANPI Chioggia: "Revocare concessione allo stabilimento"
 "Il comitato comunale di Chioggia dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia stigmatizza in ogni maniera il comportamento provocatorio e pericoloso del gestore concessionario della spiaggia ''Punta Canna'' di Sottomarina (zona Brenta)". Chioggia antifascista non c'entra niente: il tizio è miranese, i clienti sono turisti che vengono da altre parti del Veneto, la concessione demaniale arriva dallo Stato, così come chi dovrebbe far rispettare la legge Mancino e la Costituzione, ovvero la Prefettura di Venezia per mano delle autorità di pubblica sicurezza". Lo sottolinea, in una nota, Andrea Veronese, vicepresidente del comitato di Chioggia dell'Anpi. "Al personaggio ricordiamo che ''Punta Canna'' non è 'casa sua', come ama asserire: in quanto concessione demaniale sul suolo italiano, egli è tenuto a rispettare le leggi dello Stato, congruenti con la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista. E a subire le giuste sanzioni in caso di trasgressione", stigmatizza Veronese Il comitato Anpi di Chioggia chiede "l'immediata revoca della concessione balneare allo stabilimento ''Punta Canna'' e l'applicazioni delle sanzioni previste dalle leggi suddette al suo gestore".