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POLITICA

Sì arrivato all'alba

Legge di stabilità. Nella notte ok del Senato a fiducia su maxiemendamento. Opposizioni protestano

Palazzo Madama ha approvato la fiducia sul maxiemendamento, la nota di
variazione, il ddl Bilancio e ha incardinato l'Italicum. Bagarre in aula, con Forza Italia che ha abbandonato l'emiciclo e M5S che non ha partecipato il voto. Polemiche sugli errori commessi nella relazione e nel testo del maxiemendamento

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Proteste della Lega e M5S in Senato durante l'esame della legge di Stabilita (Ansa)
Roma
Ventidue ore di seduta al Senato per votare la legge di stabilità, la variazione di bilancio e incardinare l'italicum in aula. Il governo incassa la fiducia poco prima dell'alba. Il sì di Palazzo Madama alla legge di stabilità -  con i voti della sola maggioranza e nella bagarre scatenata dalle opposizioni - è infatti arrivato fra le 4,30 e le 6 del sabato mattina dopo una maratona notturna ininterrotta in tre tappe: prima il voto decisivo e schiacciante (162 sì a 37 no) a favore della fiducia, quindi una rapida riunione del Consiglio dei Ministri per approvare la nota di variazione al bilancio, poi il voto definitivo sulla legge di Bilancio con 161 senatori della maggioranza a favore e 78 contrari, anche stavolta senza astensioni. Ora la manovra torna alla Camera per l'approvazione definitiva da parte del Parlamento.

Le proteste delle opposizioni
La fiducia incassata dal governo sul maxiemendamento ha provocato proteste accese da parte delle opposizioni, che hanno accusato l'esecutivo di aver presentato un testo pieno di errori. Il M5S ha chiesto il rinvio in commissione del provvedimento e alla fine non ha partecipato al voto ("ci chiedete di votare Topolino", ha attaccato Giuseppe Vaccaro) mentre Forza Italia ha abbandonato i lavori dell'Aula di Palazzo Madama. "Non possiamo partecipare - dice il capogruppo azzurro Paolo Romani intervenendo in Assemblea - a una delle pagine peggiori della vita parlamentare italiana". Poi però i senatori di Forza Italia sono rientrati nell'emiciclo annunciando voto contrario.

Imprecisioni nel testo
Imprecisioni, discrasie, refusi sono stati riconosciuti dallo stesso viceministro all'Economia Enrico Morando: "Il governo accetta e si scusa per gli errori commessi anche nella relazione tecnica ma abbiamo cercato di rendere più leggibile il testo". Sotto accusa è infatti finito il dossier che correda la manovra ma anche lo stesso testo del maxiemendamento che, almeno in parte, è stato rivisto durante i lavori dell'Assemblea come ha spiegato il presidente del Senato Pietro Grasso: "si tratta - è la tesi - di drafting e la presidenza si assume dunque la responsabilità di fare correzioni".  

La manovra torna alla Camera
Anche a causa di queste polemiche il via libera del Senato è arrivato all'alba. La manovra adesso torna alla Camera: la giornata di domani sarà dedicata a riordinare le misure e solo nel tardo pomeriggio, alle 19, ci sarà un ufficio di presidenza della commissione Bilancio di Montecitorio che deciderà l'ordine dei lavori. Quello alla Camera, che sarà il terzo e l'ultimo passaggio, si annuncia comunque come un esame lampo: già lunedì è atteso l'ok finale ai documenti di bilancio.

Il ringraziamento di Renzi
Al termine della lunga nottata a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ringraziato su Twitter i senatori che hanno approvato la Legge di Stabilità.