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MONDO

La transizione

Trump preme per "trovare" voti in Georgia, minacce al Segretario dello stato

Telefonata di un'ora al segretario di Stato della Georgia. Si insedia il nuovo Congresso, Pelosi confermata speaker

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Il presidente uscente Donald Trump ha esercitato pressione sul Segretario di stato della Georgia, il repubblicano Brad Raffensperger, a "trovare" abbastanza voti per ribaltare la sua sconfitta proprio in Georgia contro Joe Biden. Il 'Washington Post' ha ottenuto una copia audio della telefonata in, durata circa un'ora, in cui il quasi ex presidente arriva a minacciare Raffensperger. Trump ha anche cercato di adularlo, lo ha supplicato di agire.

Durante la chiamata, Raffensperger e il suo consigliere legale hanno respinto le affermazioni di Trump, spiegando che il presidente si basa su teorie cospirative false e che la vittoria con 11.779 voti di vantaggio del presidente eletto Joe Biden in Georgia è stata corretta e precisa.

Quello di Trump è stato un intervento inusitato anche per la politica americana, in stile con il personaggio, ma minacciare una carica elettiva, come quella che detiene Brad Raffensperger, potrebbe costituire un reato grave. La stampa a stelle e strisce si interroga su quali potrebbero essere le vie legali per perseguire Trump, anche se la tendenza è considerare troppo complesso provare l'intento criminale di Trump. Resta il biasimo  politico: "È un insolente, sfrontato abuso di potere da parte del presidente degli Stati Uniti": Così la vice presidente eletta Kamala Harris

Camera, rieletta speaker Nancy Pelosi
Intanto, si è insediato il nuovo Congresso degli Stati Uniti, mentre la pandemia del coronavirus infuria nel Paese e un gruppo di senatori repubblicani mira a ribaltare la vittoria elettorale di Joe Biden a favore di Donald Trump. Alla Camera, dove i democratici hanno una maggioranza risicata come non accadeva da vent'anni, è stata rieletta Nancy Pelosi come speaker. Pelosi ha ottenuto 216 voti contro i 209 dello sfidante repubblicano, Kevin McCarthy, che sarà ancora leader della minoranza. Cinque dem non l'hanno votata: tre si sono astenuti, votando "presente" alla chiamata, e due hanno votato per altre figure (Conor Lamb e Jared Golden).

Al Senato, invece, l'equilibrio è in bilico in attesa del ballottaggio per due seggi in Georgia, che si terrà martedì. Per il leader dell'attuale maggioranza repubblicana, Mitch McConnell, l'apertura della sessione potrebbe essere l'ultimo atto nel ruolo. Lunedì, sia il presidente uscente Trump sia quello eletto Biden saranno in Georgia per sostenere i candidati del rispettivo partito, in un chiaro segno dell'importanza del voto.

Dato il momento, anche il protocollo del Congresso si è adeguato alle regole anti-contagio della pandemia. All'apertura delle Camere a mezzogiorno, come previsto dalla legge, pochi gli ospiti e molti i saluti a distanza o con i gomiti invece delle tradizionali strette di mano. "Dire che il nuovo Congresso si riunisce in tempi di sfide sarebbe riduttivo", ha detto McConnell all'apertura. Ma ha voluto essere positivo, dicendo che il nuovo anno porta ragioni di ottimismo: "Dobbiamo rendere il popolo americano orgoglioso", ha aggiunto.

Sullo sfondo, però, pesa la controversia legata al voto, che Trump e i suoi alleati hanno tentato strenuamente di contestare, anche per vie giudiziarie. Nell'ultimo episodio, ieri una dozzina di senatori repubblicani, guidati da Josh Hawley e Ted Cruz, e appoggiati da deputati della Camera, ha promesso di ostacolare l'ingresso di Biden alla Casa Bianca. Intendono opporsi alla certificazione del risultato, quando mercoledì si terrà la sessione per certificarlo. A presiederla sarà il vice presidente Mike Pence, chiamato a dichiarare il vincitore. Un portavoce dello stesso Pence, Marc Short, ha fatto sapere che il vice di Trump condivide quella che ha definito "la preoccupazione di milioni di americani su frodi e irregolarità elettorali". Quindi, ha aggiunto, "accoglie con favore gli sforzi dei membri di Camera e Senato per usare l'autorità in loro possesso secondo la legge per sollevare obiezioni".

I repubblicani chiedono che la certificazione del risultato sia rinviato di 10 giorni, in cui una commissione analizzi le denunce di frode elettorale. Il tentativo, secondo le previsioni, sarebbe destinato a fallire, perché nella sessione presieduta da Pence la maggioranza dei senatori si schiererebbe con Biden. Tutti gli Stati Usa hanno certificato l'esito del voto, alcuni dopo riconteggi e azioni legali. I tribunali hanno inoltre respinto 60 cause, mentre le autorità elettorali del Paese (incluso il ministro della Giustizia, William Barr) hanno escluso frodi. I Dem nel frattempo si stringono a Biden, mentre il suo mandato che prenderà il via il 20 gennaio affronterà priorità come la pandemia e la crisi economica. Intendono, tra l'altro, ridare slancio al tentativo - per ora fallito - di aumentare a 2mila dollari gli assegni per i cittadini colpiti anche economicamente dalla crisi sanitaria.