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MONDO

Attentati

Strage a Parigi, Hollande alle Camere: "Siamo in Guerra". Rientra allarme terrorista in Italia

Il presidente francese alle Camere: "Più raid in Siria, distruggeremo l'Isis". E chiede aiuto alla Ue. Caccia all'ottavo uomo, blitz della polizia in un edificio nel quartiere Molenbeek ma Salah Abdeslam non è stato catturato. Polizia: "Nessun transito della seat in Italia", auto ritrovata già ieri a Parigi. Allarme Cia: "Nuovi attentati in cantiere" 

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Roma
"Siamo in guerra: gli atti commessi venerdì a Parigi sono atti di guerra". Con queste parole il presidente francese Francois Hollande esordisce davanti al Parlamento riunito in seduta straordinaria a Versailles dopo gli attentati di Parigi. "L'aggressione contro il nostro Paese - spiega Hollande - è un'aggressione contro i suoi valori, la sua gioventù e il suo stile di vita perchè noi siamo la patria dei diritti dell'uomo". Prima dell'intervento del presidente i parlamentari hanno osservato un minuto di silenzio.

"Attentati pianificati in Siria organizzati in Belgio"
Quella che viviamo, prosegue Hollande, "non è una guerra di civiltà, perché questi assassini non ne rappresentano nessuna. Sono vigliacchi che hanno sparato sulla folla disarmata". Gli attentati, sottolinea, sono "stati decisi, pianificati in Siria, organizzati in Belgio e condotti sul nostro territorio con complici francesi".

"Attacco alla patria dei diritti dell'uomo"
La nostra Repubblica non è una repubblica qualsiasi ma porta avanti la concezione di uno Stato a servizio dei nostri cittadini: noi siamo la patria dei diritti dell'uomo. Sono qui per sottolineare l'unità nazionale e per sottolineare la nostra determinazione". Del resto, incalza il capo dello Stato, "la Francia ha affrontato molte prove e nella storia, coloro che hanno voluto sfidarla sono stati i perdenti" e sarà così anche questa volta perchè il popolo fancese "non si rassegna".

"Non contenere ma distruggere l'Isis"
Davanti alle Camere riunite a Versailles il presidente garantisce che "La Francia intensificherà gli attacchi in Siria. I miei complimenti ai piloti francesi che ieri hanno portato a termine l'operazione" a Raqqa. "Non dobbiamo contenere quest'organizzazione, la dobbiamo distruggere", ha aggiunto riferendosi all'Isis. "Serve una grande e unica coalizione per combattere questo esercito terroristico" dell'Isis.

Hollande chiede aiuto all'Unione europea
La Francia "in guerra" chiede la "solidarieta'" di tutti gli Stati Ue davanti all'"aggressione
armata a uno stato membro". Chiedendo l'aiuto dell'Ue, Hollande ha rivendicato la clausola di solidarietà e ha avvertito che il terrorismo "non è un nemico della Francia ma dell'Europa". "Ho chiesto al ministro della Difesa di incontrare da domani i suoi omologhi europei in base all'articolo 42.7 del trattato dell'Unione che prevede, di fronte all'aggressione di uno Stato, che tutti gli Stati membri diano solidarietà".

"Vedrò Obama e Putin per unire le forze"
Nei prossimi giorni incontrerò Obama e Putin per poter unire le nostre forze e raggiungere quel risultato che è ancora troppo lontano", ha aggiunto il presidente francese indicando come obiettivo la distruzione dell'Isis.

Estendere lo stato d'emergenza
Il presidente francese François Hollande ha ribadito, al Congresso riunito a Versailles, che già da mercoledì verrà presentato un "progetto di legge per prolungare lo stato d'emergenza a 3 mesi e di adattarlo alle tecnologie e alla minacce con le quali ci confrontiamo oggi". "La legge era degli anni '50, - spiega Hollande - ma noi dobbiamo modificarla perchè siamo di fronte a queste minacce. Dobbiamo modificarla e io chiedo al parlamento di approvare il decreto. Il primo ministro chiederà al parlamento di adottare un regime giuridico completo". Per il presidente francese va "modificata anche la Costituzione".

Si cerca un sospetto terrorista prima sconosciuto
Spunta un nome nuovo nelle indagini sugli attentati di Parigi. In una nota diramata oggi dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza a tutte le questure italiane si legge che "le autorita' francesi" hanno richiesto informazioni sul conto di Baptiste Burgy, 32 anni, originario di Langres (Francia): si tratta, sottolinea la nota, di uno straniero "non precedentemente noto".

Smentita la notizia della Seat ricercata in Italia, macchina ritrovata già ieri
In tarda mattinata si era diffusa la notizia che anche le forze dell'ordine italiane fossero impegnate nel tentativo di rintracciare la Seat nera usata venerdì da uno dei terroristi ma successivamente la Polizia di Stato ha smentito. La vettura era stata già ritrovata ieri in un quartiere della capitale francese, "al momento non è emersa alcuna evidenza di possibili collegamenti con l'Italia o di persone transitate sul nostro
territorio" attraverso il valico di Ventimiglia. L'auto, noleggiata in Belgio dal 9 al 16 novembre, è stata abbandonata nel quartiere parigino di Montreuil: al suo interno sono state trovate tre 'Kalashnikov', un sacco con 14 caricatori, 3 coltelli da macellaio, un navigatore GPS, alcuni pezzi di una cintura esplosiva.

È caccia a Salah Abdeslam
Si cerca il 26enne francesce ma residente in Belgio, considerato l'ottavo uomo del commando che ha compiuto le stragi a Parigi. Terminato senza successo il blitz della polizia a Bruxelles nel quartiere Molenbeek, dove è stato circondato un edificio dove si pensava potesse nascondersi l'attentatore. 

Nuovi arresti a Bruxelles, preso l'artificiere delle stragi
 
"L'artificiere delle stragi di Parigi è nelle mani della polizia belga": è quanto riferisce
Dominique Rizet, un esperto francese sempre informato sulle questioni dell'intelligence. Per lui, il bombarolo sarebbe Mohamed Amri, 27 anni, una delle persone fermate a Molenbeek, nonché proprietario della Golf sequestrata a rue Dubois Thorn, attualmente in stato d'arresto. Sarebbe tra i due dei sette fermati tra sabato e domenica a Molenbeek, nell'ambito dell'inchiesta sui fatti di Parigi, che sono stati arrestati con le accuse di 'attentato' e 'partecipazione attiva ad un gruppo terrorista'. Lo riferisce la procura federale. Tra i sette c'era anche il fratello di Salah Abdeslam, rilasciato questa mattina senza accuse.  

La mente dietro gli attentati
I servizi belgi hanno dichiarato che la mente dietro gli attentati di Parigi sarebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso. Una tesi avvalorata da fonti ufficiali francesi. Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys. L'uomo è scappato in Siria lo scorso gennaio. Abaaoud è l'amico d'infanzia di Salah Abdeslam.