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MONDO

Sangue alla Stoneman Douglas High School

Strage al liceo in Florida. Trump: "Rendere le scuole più sicure". Ma tace sulle armi

Il presidente commenta l'ennesimo massacro in una scuola. "Atto di terribile violenza, odio e malvagità", bisogna "cambiare la cultura americana affinché abbracci la vita". E annuncia che si recherà sul luogo del massacro. La madre di una 14enne uccisa: "Trump ferma le pistole nelle mani dei bambini". L'assassino confessa 

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All'indomani della strage - l'ennesima - in una scuola americana, Donald Trump promette di voler "rendere le scuole più sicure", dice che bisogna "cambiare la cultura americana affinché abbracci la vita", ma non fa alcun riferimento alla controversa questione del facile accesso alle armi negli Stati Uniti.
 
"Rendere le scuole più sicure"
"Rendere le scuole più sicure sarà una delle nostre priorità", dice il presidente parlando in diretta tv al popolo americano dopo il massacro alla Stoneman Douglas High School di Parkland. 
Definisce l'accaduto un "atto di terribile violenza, odio e malvagità" e assicura: "Siamo con voi, un'unica famiglia".

"La Nazione ha il cuore pieno di dolore" 
"Oggi parlo ad una nazione che soffre. Ieri una scuola piena di ragazzi innocenti e insegnanti premurosi è diventata la scena di terribile violenza, odio e malvagità. La nostra nazione, con il cuore pieno di dolore, prega per le vittime e per le loro famiglie", ha esordito Trump. "Ad ogni genitore, insegnante e studente che sta soffrendo così tanto" il presidente ha detto "siamo qui per voi, per qualsiasi cosa abbiate bisogno, per qualsiasi cosa possiamo fare per alleviare il vostro dolore".

"Nessuno dovrebbe essere in pericolo in una scuola americana"
"Siamo uniti, come una famiglia americana: la vostra sofferenza è anche la nostra. Nessun bambino, nessun insegnante dovrebbe mai essere in pericolo in una scuola americana - ha proseguito - Nessun genitore dovrebbe mai aver paura per i figli, quando li saluta con un bacio al mattino. Ogni persona che ci è stata portata via ieri aveva davanti a sé un'intera vita. Ognuno aveva sogni da inseguire, amore da donare e talento da condividere con il mondo. Ognuno aveva una famiglia per cui rappresentava tutto". 

"Farò visita a Parkland"
"Dopo la sparatoria ho parlato con il governatore" della Florida, Rick Scott, "per porgere le condoglianze alle persone dello Stato ed esprimere la nostra determinazione nel dare assistenza", inoltre "ho parlato con lo sceriffo della contea di Broward, farò visita a Parkland per incontrare le forze dell'ordine, le famiglie e per continuare a coordinare le indagini", ha annunciato. 

Neanche un accenno al facile accesso alle armi
Nel suo discorso Trump non ha mai pronunciato le parole 'armi da fuoco' per descrivere le azioni del 19enne che ha ucciso 17 persone. Il killer ha usato un fucile semiautomatico AR-15, legalmente detenuto nonostante i suoi problemi psicologici. 

La madre di una 14enne uccisa: "Trump ferma le armi" 
E negli Usa montano le critiche contro il presidente Trump. Lori Alhadeff, mamma di una delle vittime, che aveva solo 14 anni, Alyssa, ha urlato ripresa dalla Cnn: "Presidente Trump, ti prego fai qualcosa. Presidente Trump ti chiedi cosa puoi fare? Tu puoi impedire che le pistole finiscano nelle mani dei bambini. Fai qualcosa! Agisci, ne abbiamo bisogno ora. Questi bambini hanno bisogno di sicurezza ora".

Cruz ha confessato alla polizia 
Nikolas Cruz ha confessato di essere l'autore della sparatoria. Lo ha riferito l'ufficio della sceriffo della contea di Broward. L'ex studente ha raccontato agli investigatori di aver cominciato a sparare agli studenti nei corridoi e nel recinto della scuola e di aver portato nel campus altri caricatori di munizioni nascosti in uno zaino. Quando gli studenti hanno cominciato a fuggire, ha detto di aver gettato il fucile e di essersi tolto gli indumenti che indossava per mescolarsi alla folla. 





Cronaca di una carneficina
Armato fino ai denti, con tanto di maschera antigas, è entrato nel liceo della Florida dal quale era stato espulso, la Stoneman Douglas High School, uccidendo almeno 17 persone, tra studenti ed adulti. L'autore della strage è il diciannovenne Nikolas Cruz, preso in custodia dalle autorità mentre cercava di farla franca. Per la carneficina ha usato un fucile semiautomatico AR-15. E' entrato nell'istituto ieri verso le 14.30, poco prima dell'orario di uscita. "Mio Dio", urla uno studente in un video pubblicato sui social media mentre in sottofondo, nel giro di pochi secondi, si sentono una quarantina di spari.