Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Strage-di-Ustica-27-giugno-1980-Mattarella-Mi-auguro-si-proceda-sulla-strada-della-verita-36ecb7d2-edd9-4c83-bca8-32589efc2b38.html | rainews/live/ | true
ITALIA

27 giugno 1980-2018

Strage di Ustica, 38 anni dopo. Mattarella: "Mi auguro si proceda sulla strada della verità"

"L'immane tragedia di Ustica, il 27 giugno 1980, ha impresso un segno indelebile nella memoria della Repubblica, con le tante vite spezzate dei passeggeri e dell'equipaggio in quel volo di linea Bologna-Palermo, profonda ferita inferta alla coscienza civile del nostro Paese", scrive il Capo dello Stato. "In questo giorno di memoria desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari delle vittime innocenti e far sentire loro la solidarietà che, oggi come 38 anni or sono, il Paese intende testimoniare"

Condividi
La sera del 27 giugno 1980 un volo Itavia con a bordo 81 persone, scompare dai tracciati radar di Fiumicino, si squarcia in cielo e si inabissa nei cieli di Ustica. Nell'incidente muoiono tutti gli occupanti. Fra le ipotesi formulate negli anni quella ritenuta più attendibile in sede penale e risarcitoria, riguarda un coinvolgimento internazionale.

Il Presidente Mattarella: "Mi auguro si proceda su cammino di verità"
"Mi auguro che si riesca ancora a procedere nel cammino di verità, favorendo anche la collaborazione di istituzioni di Paesi alleati e amici, con i quali condividiamo i valori più profondi di umanità e di civiltà", scrive il presidente della Repubblica nel suo messaggio per l'anniversario della tragedia di Ustica in cui esprime vicinanza alle famiglie delle vittime.

Immane tragedia, ricordo indelebile
"L'immane tragedia di Ustica, il 27 giugno 1980, ha impresso un segno indelebile nella memoria della Repubblica, con le tante vite spezzate dei passeggeri e dell'equipaggio in quel volo di linea Bologna-Palermo, profonda ferita inferta alla coscienza civile del nostro Paese. In questo giorno di memoria desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari delle vittime innocenti e far sentire loro la solidarietà che, oggi come 38 anni or sono, il Paese intende testimoniare".

"Grandi le sofferenze - materiali e morali - che hanno dovuto sopportare - ha aggiunto il Capo dello Stato - la loro tenacia e la loro incessante ricerca della verità hanno sollecitato passi significativi per ricostruire le circostanze e le responsabilità di quella strage che ancora pretende una conclusiva, univoca ricostruzione. La professionalità di tanti uomini dello Stato ha consentito, nel tempo, di avvicinare questo traguardo. Il loro lavoro e il loro senso del dovere hanno reso onore alle istituzioni democratiche".

"Mi auguro che si riesca ancora a procedere nel cammino di verità, favorendo anche la collaborazione di istituzioni di Paesi alleati e amici, con i quali condividiamo i valori più profondi di umanità e di civiltà. L'unità di popolo che l'Italia è capace di esprimere nei momenti più drammatici della sua storia - e tra questi certamente va iscritta la strage di Ustica - conferma di essere una risorsa cruciale, un grande patrimonio comune, che non va in alcun modo disperso, a difesa della Repubblica", ha concluso Mattarella.

I familiari chiedono giustizia
A 38 anni di distanza i familiari delle vittime non si arrendono. All'appello mancano ancora i nomi degli esecutori materiali, i mandanti e di chi ha coperto e depistato. Il servizio di Stefano Corradino