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MONDO

Diffusi i nomi dei connazionali trucidati

Strage isis a Dacca, Gentiloni: "Nove vittime italiane. Famiglie già avvisate"

La Farnesina informa che i connazionali deceduti nell'attacco sono Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. In tutto le vittime sono almeno venti. Matterella interrompe visita in America latina. Renzi: difendiamo i nostri valori

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Quello che si temeva è avvenuto e la drammatica conferma arriva dal ministro degli Esteri Gentiloni: "Sono nove le vittime italiane dell'attacco di ieri sera a Dacca. Le famiglie sono state avvertite". Questi i loro nomi: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Non risulta, come sembrava dalle prime ricostruzioni, un decimo disperso. 

Secondo il direttore delle operazioni militari dell'Esercito, il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury, la maggior parte degli ostaggi sono stati uccisi con armi da taglio. Le vittime sono in tutto almeno venti, tra cui le nove italiane, sette di nazionalità giapponese, un cittadino americano e una studentessa indiana. Testimoni avevano raccontato di aver visto uno dei terroristi del commando armato di spada. Intanto sarebbe stato arrestato uno degli autori dell'attacco. E' quanto ha riferito il premier Sheikh Hasina, citata dalla Bbc on line, aggiungendo che 13 ostaggi sono stati liberati e sei assalitori stati uccisi nel blitz. "E' stato un atto odioso. Il mio governo è determinato a sradicare il terrorismo". Tutti i terroristi che hanno preso parte all'assalto erano cittadini bengalesi. Ad annunciarlo è stato l'ispettore generale della polizia di Dacca, Shahidul Hoque. Cinque di loro erano militanti ricercati, ha precisato.

Testimoni: fra ostaggi risparmiato chi conosceva Corano 
Alcuni ostaggi, secondo quanto ha riportato un testimone citato dal Bangladesh Daily Star, sono stati risparmiati perché conoscevano versi del Corano mentre altri sono stati torturati. Il testimone che ha riferito questo particolare, è Rezaul Karim, padre di uno degli ostaggi, Hasnat Karim, che insieme agli altri è rimasto oltre dieci ore nel ristorante di Dacca. "Gli assalitori non si sono comportati male con i connazionali del Bangladesh - ha riferito Rezaul Karim - controllavano la religione, chiedevano a ognuno di recitare versi del Corano. Quelli che sapevano recitarli venivano risparmiati, gli altri torturati".   

Renzi: difendere i nostri valori
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è in costante contatto con l'unità di crisi della Farnesina e i nostri servizi di intelligence. Il premier ha annullato tutti gli impegni e resterà a Palazzo Chigi per seguire gli sviluppi dell'attentato di Dacca. "Davanti all'ennesima tragedia dell'estremismo radicale di matrice islamica credo sia il momento in cui l'Italia tutta unita oggi deve dare un messaggio di dolore e compassione. Oggi deve piangere lacrime di solidarietà e cordoglio", ha detto il premier. Renzi ha lanciato un appello "a tutte le forze politiche e sociali del Paese per vivere insieme questa pagina di dolore e l'assoluta convinzione che non faremo mancare nessun tipo di impegno perché i valori che fanno grande l'Italia e che la rendono un punto di riferimento della civiltà nel mondo, possano essere difesi ovunque".

Mattarella: "Siamo angosciati"
"Avendo dei nostri concittadini in ostaggio, siamo coinvolti e questo aumenta ancora di più la nostra angoscia... speriamo si agisca con saggezza ed efficacia", aveva detto il capo dello Stato prima del blitz delle forze di sicurezza. Il presidente della Repubblica ha interrotto il suo viaggio in America latina per rientrare in Italia.

Alfano: dolore e rabbia, distruggere terroristi
"Dolore e rabbia per vittime di Dacca. Dobbiamo sconfiggere questi terroristi. Combatterli e distruggerli significa difendere nostra libertà". Così, in un tweet, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Boldrini: dolore e orrore strage Bangladesh, risposta sia globale
"Suscitano enorme tristezza le notizie, purtroppo confermate, che arrivano da Dacca. Il bilancio è il più tragico che si potesse temere, e al dolore per la strage si aggiunge l'orrore per i modi particolarmente efferati con i quali i terroristi islamisti hanno dato la morte agli ostaggi". Lo ha affermato la presidente della Camera, Laura Boldrini. "Esprimo tutto il cordoglio mio e dell'intera Camera dei deputati - ha proseguito - alle famiglie delle vittime. Il nuovo episodio di violenza che colpisce il Bangladesh attesta una volta di più che l'azione degli assassini non conosce frontiere, attacca a Oriente come ad Occidente. Globale deve dunque essere anche la risposta, che richiede grande collaborazione tra Stati e integrazione delle forze di polizia e di intelligence", ha concluso Boldrini.

Campidoglio con le luci accese
Alle 21 sul Campidoglio sono state accese le luci che riflettono la bandiera italiana in segno di vicinanza verso i connazionali rimasti uccisi. Lo aveva annunciato il sindaco di Roma, Virginia Raggi.


Procura Roma apre inchiesta
La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sull'attentato avvenuto ieri sera a Dacca. L'indagine, al momento contro ignoti, è stata avviata per omicidio e sequestro di persona a fini terroristici.

Cosa è accaduto
Un commando armato è entrato in un ristorante del quartiere diplomatico di Dacca attorno alle 21,20 locali di ieri. Hanno detonato esplosivi gridando "Allahu Akbar" (Dio è grande). Si è scatenata una violenta sparatoria con la polizia e il commando ha preso dai 20 ai 40 ostaggi, moltissimi stranieri. Nella sparatoria sono morti due agenti di polizia. Dopo un assedio durato 10 ore, le truppe scelte sono entrate nel ristorante, liberando vari ostaggi. Lo chef argentino del locale, Diego Rossini, ha parlato di "un massacro".

L'attacco segue una serie di assassinii di stranieri, rappresentanti delle minoranze religiose e attivisti laici in Bangladesh, rivendicati dallo o attribuiti agli islamisti. Un cooperante italiano, Cesare Tavella, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco a Gulshan a settembre in un attacco rivendicato dall'Isis. Nel 2012 un diplomatico saudita è stato ucciso nella stessa zona. Ma l'attacco di ieri è il primo su scala così ampia e il primo con una presa d'ostaggio, il governo e la polizia negano che l'Isis sia attivo in Bangladesh e accusano i militanti locali.

Dove è accaduto
Il ristorante Holey Artisan Bakery è un caffè in stile occidentale molto noto per il suo grande giardino frondoso, sulla Road 79 del quartiere benestante di Gulshan. La zona diplomatica ospita molti stranieri che vivono nella capitale bangladese e varie ambasciate - tra cui quella italiana, distante solo un centinaio di metri -, oltre a ristoranti, negozi di lusso e club. L'attentato è avvenuto nei pressi del Nordic Club e dell'ambasciata del Qatar.

Chi c'è dietro l'attacco
Quattro ore dopo l'attacco lo 'Stato islamico' ha rivendicato l'operazione, attraverso al sua agenzia di stampa Amaq. In seguito ha diffuso varie fotografie dell'interno del caffè con vari corpi riversi in pozze di sangue. "Volevamo uccidere gli stranieri dei 'Paesi crociati' a Dacca", hanno poi affermato i terroristi dell'Isis. Il commando che ha assaltato il caffè
di Dacca era composto da cinque persone, di cui l'Isis ha pubblicato le foto con kefiah in testa e kalashnikov in mano. Lo riferisce il Site che rilancia le immagini.