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MONDO

L'assalto al mercatino di Natale

Strasburgo: è morto Antonio Megalizzi, il giornalista ferito nella strage

Il giovane reporter, 28 anni, era ricoverato in gravissime condizioni. Antonio è la quarta vittima della follia di Cherif Chekatt. Il premier Conte: "Grave perdita, uniti nel dolore". Salvini: "Una preghiera per lui". Di Maio: folle morire per la pallottola di un terrorista a 28 anni nel cuore dell'Europa. Tajani: "Ricorderò sempre i sogni di Antonio"

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Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto gravemente ferito nell'assalto al mercatino di Natale di martedì sera, è morto. Antonio è la quarta vittima della follia di Cherif Chekatt. Una quinta persona è ricoverata in morte cerebrale: potrebbe trattarsi di un collega polacco di Antonio, era con lui la sera della strage.

Le condizioni di Megalizzi, 28 anni, erano da subito sembrate disperate. Raggiunto alla testa da una pallottola, era inoperabile poiché il proiettile era rimasto all'interno della scatola cranica, molto vicino alla spina dorsale. E le speranze di poterlo salvare si erano affievolite nelle ultime ore. "Va malissimo, ci sta lasciando, non ce la facciamo più perché la situazione è ulteriormente precipitata", aveva detto stamane il padre della fidanzata di Antonio, Danilo Moresco, ai microfoni di Radio 1. E Radio Europhonica aveva scritto: "il collega italiano è in ospedale in grande difficoltà". Gli specialisti delle strutture di Neurochirurgia dell'ospedale Molinette e di Rianimazione dell’ospedale Cto dell’Azienda ospedaliera universitaria “Città della Salute” di Torino, inoltre, avevano offerto una consulenza per la valutazione del quadro clinico di Megalizzi. L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, aveva anche formalizzato con una breve nota al Ministro della Salute, Giulia Grillo, la disponibilità dei professionisti della Città della Salute a intervenire, come richiesto dalla famiglia del giovane, attraverso il console generale Adolfo Barattolo.

Il cordoglio di Mattarella: "Inaccettabile tragedia"
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito "una inaccettabile tragedia" la morte del giovane e ha espresso la sua  "profonda tristezza".  "Sono particolarmente vicino - ha aggiunto Mattarella - al dolore della famiglia, della fidanzata e degli amici del giovane reporter italiano vittima dell'odio criminale e del fanatismo  propugnato dal sedicente "Stato islamico".

La commozione di Conte: "Profondo dolore, vicino ai familiari"
"Questa notizia mi rattrista molto" ha subito commentato il presidente del Consiglio. "Antonio - ha osservato - era appassionato d'Europa. Un pensiero di grande affetto va alla sua ragazza e ai suoi familiari. Era un ragazzo che appariva pieno di vita nei racconti che mi sono stati fatti. Ci dobbiamo unire tutti in questo dolore per questa grave perdita", ha aggiunto. Il premier ha poi telefonato al padre del giovane ed ha rinnovato il suo cordoglio.

Salvini: una preghiera per Antonio
"Una preghiera per Antonio Megalizzi, l'impegno che non si muoia più così" scrive il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter.


Di Maio: folle morire per la pallottola di un terrorista a 28 anni nel cuore dell'Europa
"Antonio Megalizzi non ce l'ha fatta. È assurdo e folle morire per la pallottola di un terrorista a 28 anni nel cuore dell'Europa. Dobbiamo debellare questa piaga il prima possibile. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici di Antonio. Non ci abitueremo a questa violenza!" è il tweet del vicepremier Luigi Di Maio.

Europhonica: i nostri pensieri alla famiglia
"Purtroppo siamo costretti a confermare che il nostro collega Antonio ci ha lasciati. I nostri pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi amici e colleghi. Vi preghiamo di rispettare il momento doloroso". scrive su Twitter Europhonica, la radio per cui lavorava Antonio.


Tajani: ricorderò sempre i sogni di Antonio
"E' morto Antonio Megalizzi. Una preghiera lo accompagni in questo viaggio verso il cielo. Ricorderò sempre quella cena a Mezzocorona dove mi parlò dei suoi sogni di giovane giornalista" scrive in un tweet il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Odg: i familiari riceveranno la tessera dell'Ordine
Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Mauro Keller, nell'esprimere profondo cordoglio, annuncia che nei prossimi giorni sarà consegnato ai familiari di Antonio il tesserino diiscrizione all'Ordine del giovane reporter, il quale nei prossimi mesi avrebbe completato la pratica per l'ingresso nell'elenco dei pubblicisti. "All'inizio della prossima riunione della Consulta regionale il 20 dicembre a Bolzano, sarà inoltre osservato un minuto di silenzio", conclude Keller.

A Strasburgo un lento ritorno alla normalità
E' un lento ritorno alla normalità per Strasburgo: è finito l'incubo terrorismo con l'uccisione di Cherif Chekatt, ieri sera in centro, da parte di una pattuglia di 3 poliziotti contro la quale il 29 enne aveva aperto il fuoco. Ma è denso il dolore per le vittime e per i feriti. Stamattina, il mercatino è stato riaperto in un'atmosfera che mescola il sollievo a una profonda tristezza.

Le indagini, in nottata, hanno messo a segno un'altra operazione, fuori dai confini francesi. In Algeria è stato arrestato Sami Chekatt, fratello di Cherif. 34 anni, è accusato di associazione per delinquere a scopo terroristico. Era anche lui nell'elenco degli schedati "S", come Cherif, la lista che raccoglie gli elementi che rappresentano un pericolo per lo stato. Sami era partito dalla Francia giorni prima dell'attentato di Strasburgo, ma gli inquirenti cercheranno ora di capire se fosse al corrente degli intenti del fratello.

Il blitz e la morte di Chekatt
Secondo la ricostruzione dei fatti, grazie anche alla testimonianza di un poliziotto della pattuglia, lo scambio di colpi fra Chekatt e la pattuglia è durato pochi secondi: "Lui si è voltato, ha affrontato gli agenti e ha sparato, loro hanno immediatamente risposto". Poco dopo la morte di Chekatt, è arrivata la rivendicazione dell'Isis, attraverso l'agenzia Amaq, strumento di propaganda dello stato islamico. "Grazie a tutti i servizi mobilitati, poliziotti, gendarmi e militari - è stato il messaggio del presidente Emmanuel Macron - il nostro impegno contro il terrorismo è totale". 

Macron: servono risposte europee per la lotta al terrorismo
Il presidente francese, Emmanuel Macron, vuole delle "risposte europee" per lottare contro il terrorismo. Lo ha detto lui stesso al termine della due giorni di Consiglio europeo a Bruxelles, prima di partire per Strasburgo, dove si recherà oggi. "Le risposte sono europee. L'Ue adotterà una legislazione molto stretta per lottare contro la propaganda terrorista online, i contenuti dovranno essere ritirati in meno di un'ora", ha detto il presidente francese. Macron andrà al mercatino, riaperto stamattina alle 11, e poi a place de l'Étoile, dove è stata allestito un punto di sostegno psicologico per le vittime. Dovrebbe anche salutare le forze dell'ordine.

Sette persone in stato di fermo
Sono sette le persone in stato di fermo per l'attentato secondo quanto riferito dal procuratore antiterrorismo di Parigi, Rémy Heitz, si tratta di "quattro membri della famiglia" dell'attentatore, Cherif Chekatt, "fermati nella notte tra martedì e mercoledì scorsi" e di "tre persone a lui più vicine, di cui una fermata ieri mattina e due la scorsa notte". L'inchiesta prosegue per indentificare eventuali complici o co-responsabili che "potrebbero averlo aiutato o incoraggiato nella preparazione dell'azione", ha aggiunto.

Castaner: Chekatt non faceva parte di alcuna rete
Cherif Chekatt non faceva parte di alcuna rete e non ha avuto appoggi nella fuga dopo l'attacco. Lo ha riferito il ministro dell'Interno francese, Christophe Castaner, parlando dei primi sviluppi delle indagini in una intervista a Europe 1. Castaner ha precisato che i tre agenti di polizia che hanno ucciso Chekatt nel quartiere di Neudorf non lo hanno trovato "per caso", come alcuni hanno detto, ma a conclusione di un "lavoro sul campo".   

"Fin dal primo momento le indagini si sono orientate sul quartiere di origine dell'attentatore" e "tutto fa pensare" che Chekatt non abbia mai lasciato Neudorf dopo l'attentato".