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MONDO

Diplomazia al lavoro

Stretta di mano tra Haftar e Serraj a Palermo. Ma il Maresciallo "snobba" la Conferenza sulla Libia

Khalifa Haftar non partecipa alla plenaria e riparte per la Libia. "La mia presenza è limitata agli incontri con i ministri dell'Europa", aveva sottolineato il leader della Cirenaica. La delegazione turca per protesta lascia la Conferenza: "Ci hanno esclusi dal vertice tra Serraj e Haftar"

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Dopo una notte di trattative alla Conferenza sulla Libia di Palermo, il premier italiano Conte riunisce in un mini-vertice i due 'rivali' libici, il capo del governo di unità nazionale Al Sarraj e l'uomo forte della Cirenaica, il generale Haftar, che però non partecipa alla plenaria. Stretta di mano fra i due. Presenti anche il premier russo Medvedev, il presidente egiziano Al Sisi, e il ministro degli Esteri francese Le Drian. L'Egitto sostiene l'iniziativa Onu, ma ribadisce: per una stabilizzazione la Libia non può prescindere dalla costituzione di un esercito regolare. E Mosca annuncia che non farà da spettatrice ma continuerà a mantenere un coinvolgimento negli affari intra-libici.

"Non si cambia cavallo mentre si sta attraversando il fiume"
Il generale libico Khalifa Haftar e il premier del governo di unità nazionale Fayez al Sarraj si sono dunque stretti la mano. Fonti riferiscono che così Haftar ha dato appoggio alla presidenza di Serraj, ma non prima di nuove elezioni che saranno programmate. Poi il leader della Cirenaica è ripartito per Bengasi, senza nemmeno affacciarsi alla conferenza plenaria. La mia presenza è limitata agli incontri con i ministri dell'Europa e poi riparto immediatamente", aveva sottolineato Haftar.

Haftar: "Siamo in guerra"
"Siamo sempre in stato di guerra e il paese ha bisogno di controllare le proprie frontiere", ha detto Haftar parlando al microfono di una televisione libica a Palermo. "Abbiamo frontiere con la Tunisia, Algeria, Niger, Ciad, Sudan ed Egitto e la migrazione illegale viene da tutte le parti", ha aggiunto Haftar a "Libya Hadath" sottolineando che il fenomeno favorisce l'ingresso di miliziani e terroristi islamici.

La delegazione turca lascia la conferenza: "Siamo stati esclusi"  
La Turchia ha deciso di lasciare "immediatamente" la Conferenza di Palermo perché "non si può pensare di risolvere la crisi in Libia coinvolgendo le persone che l'hanno causata ed escludendo la Turchia", ha spiegato il vice presidente turco, Oktay, a capo della delegazione, parlando ai cronisti fuori da villa Igiea dov'è in corso la plenaria. Il vice capo di Stato ha ritenuto "ingannevole e un processo dannoso" l'esclusione di Ankara dalla riunione della mattina a cui hanno preso parte, tra gli altri Haftar e al Serraj. 

Conte: "Italia rilancia il dialogo"
L'Italia riunisce i protagonisti del Mediterraneo e rilancia il dialogo per la Libia": lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un tweet dopo la riunione a margine della Conferenza di Palermo




Mediazione complessa, incontro cordiale
E' stato "davvero molto complesso" realizzare la riunione che oggi ha messo allo stesso tavolo, tra gli altri, il maresciallo Khalifa Haftar e il presidente del governo di Accordo nazionale, Fayez al Serraj, sotto l'egida del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine della Conferenza di Palermo per la Libia. Secondo quanto si apprende da fonti, "la riunione e' stata molto cordiale, in un clima collaborativo e positivi tra tutti i presenti". Come dimostrano anche le foto scattate, non sono mancati i sorrisi. "Qualcuno dei presenti ha anche fatto qualche battuta", riferiscono le stesse fonti.

Conte in plenaria: "Soluzioni non possono essere imposte dall'esterno"
 "Le soluzioni non possono essere imposte dall'esterno. Il contributo della comunita' internazionale deve rispettare vivamente la sovranita' libica evitando indebite interferenze. Spetta al popolo libico e ai suoi rappresentanti scegliere i tempi e le modalita' con cui prendere le decisioni fondamentali per il futuro del Paese".

Dopo Palermo Serraj a Mosca?
La conferenza di Palermo in corso sulla Libia potrebbe aprire la strada al capo del governo libico di accordo nazionale (GNA), Fayez Sarraj, per visitare Mosca. Lo ha detto Lev Dengov, il capo del gruppo di contatto russo per la risoluzione intra-libica. "Dopo la conferenza di Palermo la visita di Sarraj è possibile", ha detto Dengov.

Francia: "Confermati impesgni presi a maggio a Parigi"
"Abbiamo confermato e precisato gli impegni che erano stati presi a Parigi a maggio su invito del presidente Macron". Cosi' su Twitter il ministro degli Affari esteri francese Jean-Yves Le Drian, riferendo della sua presenza alla Conferenza sulla Libia di Palermo, insieme "ai primi ministri al-Sarraj e Conte, al presidente Sisi, a Ghassan Salame' e al Maresciallo Haftar".