MONDO
Il velivolo è un Antonov 12
Sud Sudan, precipita aereo cargo a Giuba: almeno 40 morti
Un velivolo russo è precipitato nella capitale del Sudan del Sud. Morte anche persone che si trovavano a terra sono state uccise dallo schianto
Sud Sudan
Ancora una tragedia sui cieli africani dopo quella nel Sinai. Si contano anche sette bambini ed almeno una donna tra le oltre quaranta vittime della sciagura aerea avvenuta questa mattina alle porte di Giuba, capitale del Sud Sudan, quando un cargo Antonov 12 è precipitato subito dopo il decollo.
Fonti aeroportuali della capitale, citate dall'agenzia egiziana Mena, hanno escluso l'ipotesi del terrorismo privilegiando quella del guasto tecnico o del sovraccarico, ma sarà solo grazie all'analisi delle scatole nere che si potrà fare luce su quanto accaduto. Da chiarire anche l'esatto numero delle vittime - alcune fonti parlano di 41 morti, altre di 25 - ma soprattutto è ancora presto per identificare le persone che hanno perso la vita mentre erano a bordo dell'aereo e quelle a terra, travolte dallo schianto.
L'aereo era da poco decollato dallo scalo sudsudanese ed era diretto a Paloich nello Stato dell'Alto Nilo, una zona di giacimenti petroliferi, quando si è schiantato ad appena 800 metri dall'aeroporto. Il luogo dell'incidente è un'isoletta sul Nilo Bianco dove sorgono alcune case di pescatori. Secondo il network filo-Cremlino Sputnik l'equipaggio era composto da cinque armeni e da un russo, tutti morti nella sciagura. Altre fonti, citate dai quotidiani locali, parlano di una cinquantina di persone a bordo, tra cui operatori del settore petrolifero, accompagnati forse da alcuni familiari con bambini.
L'Antonov 12 apparteneva alla compagnia aerea tagika Asia Airways, stando all'agenzia russa Flash Nord che ha citato il direttore generale della compagnia, Maksim Khamraev. Il volo era invece operato dalla compagnia locale Allied Services Limited e l'aereo era in attività dal 1971.
Terribili le ricostruzioni dello schianto riferite all'Ap da alcuni testimoni. Bashir Yashin ha raccontato di avere visto l'aereo venire giù in direzione di un mercato, ma di avere notato il pilota che avrebbe compiuto una manovra di emergenza riuscendo a fare cambiare rotta al cargo. Un altro testimone dell'accaduto, Angelo Kenyi, ha detto di avere visto un bambino di un anno ed una donna anziana estratti dalla fusoliera. Ma non è chiaro se i due siano sopravvissuti. Atroci le immagini della fusoliera, completamente distrutta ed accartocciata nella foresta, tra i rami degli alberi. Tutto intorno, tra le baracche e le case, i corpi ed i rottami di quello che resta del cargo.
Fonti aeroportuali della capitale, citate dall'agenzia egiziana Mena, hanno escluso l'ipotesi del terrorismo privilegiando quella del guasto tecnico o del sovraccarico, ma sarà solo grazie all'analisi delle scatole nere che si potrà fare luce su quanto accaduto. Da chiarire anche l'esatto numero delle vittime - alcune fonti parlano di 41 morti, altre di 25 - ma soprattutto è ancora presto per identificare le persone che hanno perso la vita mentre erano a bordo dell'aereo e quelle a terra, travolte dallo schianto.
L'aereo era da poco decollato dallo scalo sudsudanese ed era diretto a Paloich nello Stato dell'Alto Nilo, una zona di giacimenti petroliferi, quando si è schiantato ad appena 800 metri dall'aeroporto. Il luogo dell'incidente è un'isoletta sul Nilo Bianco dove sorgono alcune case di pescatori. Secondo il network filo-Cremlino Sputnik l'equipaggio era composto da cinque armeni e da un russo, tutti morti nella sciagura. Altre fonti, citate dai quotidiani locali, parlano di una cinquantina di persone a bordo, tra cui operatori del settore petrolifero, accompagnati forse da alcuni familiari con bambini.
L'Antonov 12 apparteneva alla compagnia aerea tagika Asia Airways, stando all'agenzia russa Flash Nord che ha citato il direttore generale della compagnia, Maksim Khamraev. Il volo era invece operato dalla compagnia locale Allied Services Limited e l'aereo era in attività dal 1971.
Terribili le ricostruzioni dello schianto riferite all'Ap da alcuni testimoni. Bashir Yashin ha raccontato di avere visto l'aereo venire giù in direzione di un mercato, ma di avere notato il pilota che avrebbe compiuto una manovra di emergenza riuscendo a fare cambiare rotta al cargo. Un altro testimone dell'accaduto, Angelo Kenyi, ha detto di avere visto un bambino di un anno ed una donna anziana estratti dalla fusoliera. Ma non è chiaro se i due siano sopravvissuti. Atroci le immagini della fusoliera, completamente distrutta ed accartocciata nella foresta, tra i rami degli alberi. Tutto intorno, tra le baracche e le case, i corpi ed i rottami di quello che resta del cargo.