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POLITICA

Botta e risposta tra Chiti e Boschi

Sul Senato si riapre lo scontro nel Partito Democratico

Il ministro alla minoranza del Pd: "Non frenate sulle riforme". La risposta del senatore dem: "Serve un percorso che coinvolga tutti". A dividere la questione della 'non elettività'

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Continua il confronto sulle riforme in commissione Affari costituzionali del Senato in vista del testo base che dovrebbe essere messo a punto martedì 29. In una giornata caratterizzata dalla presenza alla discussione generale del ministro Maria Elena Boschi e dagli interventi, tra gli altri, dei capigruppo Pd e Pdl Luigi Zanda e Paolo Romani, resta ancora da sciogliere il nodo principale: l'elettività o meno del Senato stesso. Il premier Matteo Renzi ha ammesso, durante il dialogo con gli elettori su Twitter, che questo "passaggio non è del tutto chiarito" e il dibattito sulla composizione di Palazzo Madama va avanti.

Se il governo è fermo sulla proposta della non elettività del Senato, in senso opposto va il ddl presentato dal senatore democratico Vannino Chiti al quale hanno apposto la firma 37 esponenti di diversi schieramenti. Chiti, intervenendo in commissione, ha esternato al ministro Boschi la propria amarezza per essere stato accusato di voler bloccare le riforme. Il ministro per le Riforme infatti, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva affermato che "da anni l'Italia è ferma nella palude e che  insistere per l'elezione diretta di una piccola parte dei Senatori assume le caratteristiche più di un tentativo di bloccare la riforma che non l'affermazione di un valore imprescindibile". 

Per Chiti però la strada delle riforme va percorsa "coinvolgendo il più ampio arco politico e quindi Forza Italia, maggiore forza d'opposizione, ma non solo. Si deve fare lo stesso con M5S, Sel, Popolari e Ncd". Il governo,  sottolinea il senatore Pd "non può mettere dei paletti insuperabili: sarebbe come offrire con una mano quella stessa convergenza che si svuota con l'altra". Ma nel Pd le divergenze restano. E il vicesegretario Lorenzo Guerini si affretta a ribadire che il Senato non elettivo è tra i punti cardine dell'accordo Renzi-Berlusconi. Una posizione questa espressa in commissione anche da Zanda. 

Sì al patto Renzi-Berlusconi sulle riforme, ma "va aperta una riflessione necessaria sul sistema di elezione dei membri del Senato su base regionale". Questa invece la posizione di Forza Italia che nel frattempo rilancia la proposta di approvare subito la legge elettorale. E su un possibile passo indietro del partito di Silvio Berlusconi che farebbe mancare i numeri il ministro Boschi nega che si possa verificare questa ipotesi, confermando l'accordo preso.   

Per Ncd invece la questione della elettività o meno non è il problema mentre una secca bocciatura arriva dal M5S secondo il quale il progetto Renzi ricalca la riforma del Senato proposta a sua tempo dalla P2. Il dibattito in commissione andrà avanti nei prossimi giorni e il calendario di domani prevede lo svolgimento delle prime audizioni.