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MONDO

Escalation di attacchi

Talebani contro forze afghane, è la prima "offensiva di primavera" con la Nato defilata

A dicembre si è conclusa la missione di combattimento in Afghanistan delle forze dell'Alleanza Atlantica. Nel paese restano 12500 soldati stranieri con compiti di addestramento. Le forze di sicurezza locali sono in prima linea

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Un attacco con esplosivo a Kabul (Ap)
“Azm”, ovvero “perseveranza, determinazione”. È questo il nome dato dai Talebani afghani alla loro annuale “offensiva di primavera”, annunciata il 24 aprile contro gli "occupanti stranieri", le loro basi militari e il governo "fantoccio" di Kabul. Sono loro ad aver rivendicato l'attacco alla guesthouse Park Palace di Kabul, in cui è rimasto ucciso anche il cooperante italiano Sandro Abati.

Prima "offensiva di primavera" dopo la fine della missione di combattimento della Nato 
Le forze Nato hanno concluso a dicembre la missione di combattimento in Afghanistan ed è la prima volta che le forze di sicurezza afghane si trovano a fronteggiare i Talebani senza il pieno appoggio dei militari dell'Alleanza. Con la decisione degli Usa di rallentare il ritiro, nel paese martoriato da decenni di guerre restano comunque 12.500 soldati stranieri, in gran parte statunitensi, con compiti di addestramento delle forze di sicurezza. Per i Talebani, il ritiro significa che "il nemico, con tutta la sua potenza militare, è stato schiacciato e alla fine è stato costretto a fuggire dalle sue basi militari".

In guerra dal 2001 
I seguaci del mullah Omar combattono contro il governo di Kabul e i suoi alleati dal 2001, dalla caduta del loro regime instaurato nel 1996. Già prima dell'annuncio dell'avvio dell'annuale "offensiva di primavera" si era registrata un'escalation di attacchi degli insorti. A inizio maggio si sono tenuti in Qatar colloqui informali tra una delegazione del governo di unità nazionale afghano e rappresentanti dei Talebani.