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ITALIA

No a ordinanza Delrio

Tar annulla differimento sciopero, domani caos voli. Protestano controllori

A seguito della decisione del Tar, il rischio concreto è una giornata di caos negli aeroporti, con migliaia di persone bloccate: con così poco tempo a disposizione, le compagnie aeree non sono in grado di riproteggere i passeggeri né di avvisarli

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Il Tar del Lazio ha annullato l'ordinanza con la quale il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio aveva differito ad altra data lo sciopero proclamato per domani dai sindacati dei controllori di volo. "La motivazione dell'atto - si legge nel decreto del Tar, adottato su ricorso di uno dei sindacati - non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero". 

A seguito della decisione del Tar, il rischio concreto è una giornata di caos negli aeroporti, con migliaia di persone bloccate: con così poco tempo a disposizione, le compagnie aeree non sono in grado di riproteggere i passeggeri né di avvisarli.

A presentare il ricorso sono state le sigle sindacali Unica (Unione italiana controllo e assistenza al volo) e Anpcat (Associazione nazionale professionisti controllori e assistenti di volo).

"Ancora una volta - scrive il tribunale amministrativo - il provvedimento ministeriale non appare preceduto da apposita segnalazione della Commissione di Garanzia per l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, né da previa informativa dell'Amministrazione alla medesima Commissione".

Inoltre, dice ancora il Tar, "la motivazione dell'atto - da riferire necessariamente, per sostenere un'iniziativa autonoma del presidente del Consiglio dei ministri o di un ministro dallo stesso delegato ai sensi dell'art. 8 comma 1, della legge 2 giugno 1990 n. 146 a 'fondato pericolo di pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti' - non appare viceversa idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero, ulteriore rispetto ai rigorosi parametri legislativi, che circoscrivono l'esercizio di tale diritto nei servizi pubblici essenziali". Per questo, conclude il Tar, "l'istanza cautelare deve essere accolta".