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SPORT

Il ministro dello sport russo: decisione politicizzata

Doping, Tas respinge ricorso: per la squadra russa di atletica niente Giochi di Rio

Il Cio domani potrebbe prendere provvedimenti sul resto dello sport russo. Americani, inglesi, tedeschi e altri vorrebbero la Russia fuori senza discussione

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La decisione "è in qualche modo politicizzata e non ha basi giuridiche". Così il ministro dello sport russo Vitali Mutko ha reagito alla bocciatura da parte del Tas (Tribunale arbitrale dello sport) del ricorso contro il bando olimpico da Rio sancito dalla Iaaf nei confronti di 68 atleti russi. Non tarda ad arrivare la replica di Sebastian Coe, Presidente della Federatletica Internazionale: "Non è il giorno delle dichiarazioni trionfalistiche - ha detto - perchè non sono alla guida delle federazione per eliminare atleti: ma la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi Tas ha confermato che vanno rispettate".

La squadra di atletica russa, quindi, non potrà partecipare ai Giochi olimpici che cominceranno il prossimo 5 agosto a parte Yulia Stepanova, grande accusatrice, cui era stato dato un pass per la collaborazione prestata, e la lunghista Darya Klischina che vive e si allena negli Usa. Tra gli atleti russi esclusi la due volte olimpionica Yelena Isinbayeva.

Il Cio domani potrebbe prendere provvedimenti sul resto dello sport russo. Americani, inglesi, tedeschi e altri vorrebbero la Russia fuori senza discussione. Il presidente del Cio, Thomas Bach, vorrebbe una soluzione più morbida. Intanto l'Agenzia internazionale antidoping (Wada) ha riaccreditato il laboratorio di Rio de Janeiro, sospeso lo scorso 24 giugno perché non conforme gli standard previsti dall'Isl (International standard for laboratories).

Nello specifico era stato commesso un errore considerato grave fra gli esami sottoposti che il laboratorio di Rio aveva addebitato ad un problema occorso ad un nuovo e costosissimo apparecchio. Problematica poi risolta. Le provette di sangue e urine prelevate ai Giochi di Rio non dovranno così essere trasportate in laboratori stranieri per le analisi del caso con i risultati dei test olimpici che si avranno in poche ore. "Tutte le parti in causa hanno lavorato per risolvere le problematiche identificate, affinché il laboratorio potesse funzionare nel migliore dei modi per i Giochi olimpici e paralimpici", ha dichiarato Olivier Nigli, direttore generale della Wada.