Lo sciopero
Taxi: braccia incrociate in tutta Europa contro Uber
“Sollecitare la lotta contro l’abusivismo”: auto ferme a Londra, Parigi, Milano, Berlino, Barcellona e Madrid

Stanno incrociando le braccia in tutta Europa per protestare contro Uber, app californiana che consente di noleggiare la vettura con conducente più vicina a noi. Un servizio utilizzato soprattutto dai turisti, da sempre fetta importante della clientela dei tassisti. Da Roma a Londra, i taxi d’Europa hanno deciso di manifestare contro quella che ritengono concorrenza sleale. La protesta, nata in Inghilterra, si è subito espansa a macchia d'olio così, per oggi, sono previsti cortei in molte città tra cui Parigi, Berlino e Amburgo mentre in altre centri si protesterà con altre modalità.
La protesta in Italia
Sciopereranno dalle 8 alle 22 i tassisti di Milano, in lotta “per difendere la legalità e il servizio pubblico – perché, spiegano gli scioperanti – non possiamo cedere un settore a una multinazionale (Uber) che punta ai ricavi e non al servizio, senza nemmeno pagare le tasse in Italia”. Il servizio sarà comunque garantito a disabili, malati e donne con bambini. Per il resto i taxi rimarranno fermi, simbolo di una protesta che mira a sensibilizzare il resto della popolazione. Non a caso nei presidi più importanti, come quello in stazione centrale a Milano, verranno distribuiti anche volantini per spiegare, una per una, le ragioni della protesta. E, mentre a Roma salterà la turnazione stabilita, a Bologna i tassisti scenderanno in piazza per chiedere alla regione Emilia-Romagna una nuova legge sul trasporto pubblico non di linea.
I momenti di tensione
Non mancano le tensioni: a Milano un uomo accusato di essere un autista abusivo è stato fermato in stazione centrale. I tassisti in sciopero gli hanno impedito di salire in auto con un cliente. L’uomo, che sosteneva di lavorare per un hotel, è stato accompagnato all’hotel in questione dalla polizia per verificare le sue affermazioni. La polizia di Milano è a lavoro proprio per controllare la presenza, nelle strade, di tassisti abusivi. Ci sono stati momenti di tensione anche a Napoli, dove stanno sfilando circa 150 tassisti. Arrivati davanti alla sede di Consortaxi, che non ha aderito allo sciopero, sono partiti fischi e insulti. A causa della confusione, un'auto avrebbe investito un manifestante.
Nel resto d’Europa
PARIGI – È stata soprannominata “escargot” – letteralmente “lumaca” – la protesta che sta bloccando il traffico francese. Così i tassisti francesi protesteranno viaggiando lentissimi. A Parigi 300 taxi hanno bloccato il traffico degli aeroporti di Roissy Charles de Gaulle e d’Orly, impedendo ai clienti di prendere una vettura. Gli scioperanti sono poi partiti alle 8 e 30, direzione centro di Parigi. Un traffico, quello francese, provato anche dallo sciopero dei treni della SNCF.
LONDRA – Sono più di 10mila i tassisti attesi a Trafalgar Square per questo pomeriggio. L’appuntamento ufficiale è alle 14, ora locale. Questa è soltanto l’ultima delle battaglie tra i “black cabs” e le app, che minacciano di distruggere il loro modello di business. Infatti non esiste soltanto Uber: nel Regno Unito spopola anche Hailo mentre in Francia si fa riferimento a Chauffeur-privé. Intanto la polizia ha messo le mani avanti: se la protesta non procederà secondo accordi, scatteranno gli arresti.
BERLINO – Decisamente inferiori i numeri di Berlino, dove protesteranno circa un migliaio di tassisti. La protesta dovrebbe coinvolgere le zone dello Stadio Olimpico e dell’aeroporto di Tegel, la stazione centrale di Berlino e quella di Südkreuz. I manifestanti mirano a congestionare il traffico.
MADRID E BARCELLONA – Ventiquattro ore di sciopero per i tassisti spagnoli. O almeno per il 90 % di loro, rappresentati dalle due maggiori sigle sindacali entrambe d’accordo con la manifestazione. Le auto si sono fermate alle 6 di questa mattina.
Uber, un'app di successo
Intanto la Uber Technologies Inc., l’azienda di San Francisco che ha ideato l’app, continua a riscuotere successo. Soltanto nell’ultimo mese ha raccolto investimenti per 1,2 miliardi di dollari. Il suo capitale sale così a 18,2 miliardi di dollari, uno dei più alti di sempre per una startup tecnologica. E mentre Uber, attiva in 36 città, raccoglie il consenso degli utenti, le autorità regolatrici nordamericane ed europee continuano a indagare. Già, perché è proprio il mercato europeo a subire maggiormente l'effetto della app a causa di regole più stringenti e ostacoli maggiori rispetto alle aree dove Uber viene utilizzata. Soltanto in Francia sarebbero almeno 100 mila le “auto scure” che forniscono questo servizio a prezzi troppo bassi e senza avere la licenza, che può costare anche 200 mila euro.