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MONDO

Una nave da guerra di Mosca ha sparato nel Mar Egeo per evitare una collisione

Tensioni Russia-Turchia. Mar Nero, unità navali russe fanno deviare mercantile turco

La nave militare russa Caesar Kunikov, che il 6 dicembre scorso aveva attraversato il Bosforo in direzione del Mediterraneo con a bordo militari con i fucili spianati, spingendo la Turchia a denunciare una "provocazione", è passata oggi nuovamente nel Bosforo in direzione opposta

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Bosforo, la nave russa Caesar Kunikov
Una nave militare russa e una della guardia costiera sono intervenute lunedì 14 dicembre per far cambiare rotta ad un’imbarcazione commerciale battente bandiera turca nel Mar Nero.

Secondo le prime informazioni l'azione sarebbe scattata dopo che il mercantile turco aveva intralciato il transito di un gruppo di navi di una compagnia energetica della Crimea che rimorchiavano piattaforme petrolifere. Esattamente ad intervenire sarebbero state un  incrociatore portamissili della Flotta russa del Mar Nero e un'unità della guardia costiera dei servizi di sicurezza dell'Fsb. La nave mercantile turca avrebbe ostacolato un rimorchiatore della compagnia Chernomorneftegaz con piattaforme (del valore di 354 milioni di dollari) che venivano trasferite da un giacimento di gas al largo di Odessa ad acque territoriali russe. 

I servizi segreti russi (Fsb) tuttavia hanno smentito che la nave turca abbia ostacolato il passaggio di
un gruppo di navi russe che trasportava due piattaforme per la trivellazione della società Cernomorneftegaz.

I media russi sostengono che una nave commerciale turca che impediva il passaggio delle navi russe nel Mar Nero sia stata semplicemente costretta a cambiare rotta da due navi militari russe. Il mercantile  non avrebbe risposto alle chiamate e ai segnali ed è quindi stato costretto a cambiare rotta dall'intervento delle unità di Mosca.

Solo ieri una nave militare russa, la Smetlivy,un cacciatorpediniere impegnato nelle operazioni militari di Mosca in Siria, aveva sparato colpi di avvertimento a un peschereccio turco nel Mar Egeo che le impediva il transito. Il governo russo ha in seguito convocato l'attache militare dell'ambasciata turca a Mosca, a cui sono state precisate le "conseguenze potenzialmente disastrose delle imprudenti azioni di Ankara contro unità russe impegnate contro il terrorismo internazionale in Siria".  

Intanto la nave militare russa Caesar Kunikov, che il 6 dicembre scorso aveva attraversato il Bosforo in direzione del Mediterraneo con a bordo militari con i fucili spianati, spingendo la Turchia a denunciare una "provocazione", è passata oggi nuovamente nel Bosforo in direzione opposta. Lo riporta il sito del quotidiano Hurriyet, spiegando che questa volta i militari russi non imbracciavano armi, ma solo macchine fotografiche e telecamere. Circa un'ora e mezza dopo, due navi militari turche sono passate sulla stessa rotta.


L'ambasciatore russo ad Ankara, Andrey Karlov, ha affermato che gli sforzi turchi per far calare la tensione con Mosca non porteranno ad alcun risultato se non ci saranno scuse ufficiali per il jet abbattuto sul confine con la Siria. "Finché queste nostre aspettative non saranno soddisfatte - ha affermato in un'intervista al quotidiano russo Cumhuriyet - la altre dichiarazioni fatte dalla Turchia non porteranno ad alcun risultato".

"Le nostre relazioni con la Turchia - ha proseguito il diplomatico - sono al livello di massima crisi nella storia. Lasciatemi chiarire con rammarico che la storia delle nostre relazioni si divide in due periodi: prima del 24 novembre e dopo il 24 novembre".

Secondo Karlov, le recenti affermazioni delle autorità turche sul fatto che sarà abbattuto qualunque aereo violi di nuovo lo spazio aereo nazionale e sulle "provocazioni" della nave militare russa passata di recente per il Bosforo non fanno pensare che Ankara sia seriamente intenzionata a risolvere la questione con il dialogo.

 Karlov ha quindi smentito le accuse di Ankara, secondo cui la Russia è impegnata in una "pulizia etnica" in Siria, nelle zone in cui risiede la minoranza turkmena. "Niente - ha assicurato - potrebbe essere più lontano dalla realtà". Infine l'ambasciatore ha smentito che il suo paese fornisca armi ai curdi, pur precisando che, al contrario della Turchia, non considera il Partito dell'Unione democratica (Pyd), organizzazione curda attiva nel nord della Siria, come un gruppo terroristico.