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MONDO

Scossa 8.2 nel sud del paese

Il sisma in Messico: paese in ginocchio, Pena Nieto proclama tre giorni di lutto nazionale

Almeno 61 morti, 300 feriti, cumuli di macerie, edifici danneggiati, manca l'elettricità: è quel che ha lasciato il terremoto più forte nel Paese dal 1932. Il presidente Pena Nieto ha ribadito anche l'appello alla popolazione a "stare all'erta" per l'eventualità di una nuova forte replica

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Sono almeno 61 i morti e oltre 300 i feriti causati dal terremoto che giovedì ha fatto tremare il Messico e una parte del Centramerica, il sisma di maggiore magnitudo nel Paese da quello del 1932.

Il presidente Enrique Pena Nieto ha percorso le zone devastate a Oaxaca e ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Ma intanto, varie località nel sud del Paese sono tra cumuli di macerie, edifici danneggiati e senza luce elettrica come effetto del sisma, valutato 8.2 gradi di magnitudo sulla scala Richter e registrato alle 23.49 di giovedì sera, ora locale. Il presidente ha anche ribadito l'appello alla popolazione a "stare all'erta" per l'eventualità di una nuova forte replica. "E' prevedibile", ha detto, che entro le 24 ore del terremoto di ieri "si presenti una replica con un'intensità solo un grado minore" la precedente. Finora si sono susseguite "circa 300 repliche, la maggiore delle quali d'intensit 6,1".

Le vittime sono state tutte registrate negli Stati di Oaxaca, Chiapas e Tabasco; dei 45 morti a Oaxaca, la gran parte, 36, sono deceduti nella localita' di Juchitan. Proprio da Juchitan ha parlato il presidente, chiedendo di ristabilire quanto prima nella zona acqua e linee di rifornimento alimentare.

La scossa più forte e lunga degli ultimi 100 anni
Così il presidente Pena Nieto ha definito ieri il sisma che ha fatto tremare la terra del Messico. Una scossa potente e infinita, secondo quanto hanno riferito diversi testimoni. 


L'epicentro del sisma è stato registrato a 165 chilometri da Tapachula, al largo delle coste dello stato meridionale del Chiapas, a una profondità di 35 chilometri. È stato sentito da 50 milioni di messicani. ​




Città al buio
Oaxaca (dove si è registrato il maggior numero di morti), Chiapas (epicentro del sisma), Tabasco ma anche Città del Messico sono rimaste senza elettricità.



Il sisma ha scosso anche l'Angelo dell'indipendenza, lo storico monumento che si trova sul 'Paseo de la Reforma' nella capitale, della quale è uno dei simboli. La colonna, che è stata eretta nel 1910, è crollata durante il terremoto del 1957. Lo ricordano i media locali.