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ITALIA

A Rieti partiti i primi sequestri di edifici crollati

Terremoto, si indaga sulla spesa di denaro pubblico per l'adeguamento sismico

La provincia di Rieti ha ricevuto 84 milioni di euro per la ricostruzione e a questa somma si sono aggiunti trasferimenti dello Stato, progetti finanziati dalla Regione, aiuti della Chiesa eppure Amatrice si è sbriciolata nella notte del 24 agosto

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Terremoto in Centro Italia : Amatrice, foto elicottero polizia di stato (Fotolettori/Fefeico007)
Terminata la prima fase dell'emergenza del terremoto, ora le procure inizieranno ad indagare su decine di appalti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Ipotesi false certificazioni antisismiche e lavori mai effettuati. Sono partiti i sequestri degli edifici crollati nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Rieti dopo il sisma che ha devastato Amatrice e altri centri. Tra gli stabili a cui saranno posti i sigilli anche la scuola Capranica di Amatrice. La procura di Rieti, inoltre, potrebbe iniziare a sentire al più presto i tecnici comunali e amministratori, in primis i sindaci di Accumoli e di Amatrice.

Dopo il terremoto dell'Aquila nel 2009 la provincia di Rieti ha ricevuto 84 milioni di euro per la ricostruzione e a questa somma si sono aggiunti trasferimenti dello Stato, progetti finanziati dalla Regione, aiuti della Chiesa.  Eppure nella notte del 24 agosto le scosse telluriche hanno raso al suolo case, chiese ed edifici pubblici.

L'Anac chiede di acquisire le carte dei lavori di ristrutturazione della scuola di Amatrice
L'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, nell'ambito della propria attività di vigilanza, ha chiesto alla Guardia di Finanza - a quanto si apprende - di acquisire la documentazione relativa alle gare per i lavori di ristrutturazione della scuola di Amatrice, crollata in conseguenza del sisma, e in particolare di svolgere accertamenti sugli affidamenti degli appalti. 


La procura di Rieti lavorerà a tutto campo, con "accertamenti sulle aziende che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione dopo i terremoti passati per capire chi e come ha lavorato", ma con fari accesi anche sui privati. Lo spiega il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva in un'intervista al Messaggero.

Nelle abitazioni provate "ogni ristrutturazione deve essere l'occasione per ristrutturare la struttura portante. Se crolla e non avevo fatto l'adeguamento sismico questo fattore può essere un elemento di indagine", dice Saieva. "Nel caso in cui io non ho fatto l'adeguamento sismico ma controllando le macerie si capisce che ho posto in essere una condizione dell'evento morte di qualcuno, in astratto ci potrebbe essere una ipotesi di omicidio colposo. Ma stiamo parlando di ipotesi". Sulla possibilità che alcune case abbiano subito nel tempo interventi anomali, forse abusivi, "chi fa i lavori abusivi non è in possesso di documentazione, dunque gli accertamenti potrebbero essere complicati. Per i lavori disposti da strutture pubbliche c'è un'erogazione di denaro che lascia traccia, dunque ricostruire l' iter sarà più semplice", osserva Saieva. 

Nelle indagini, è possibile che abbiano la priorità gli edifici pubblici che hanno causato vittime, "anche se i casi sono rari. Gli edifici pubblici senza vittime potrebbero essere stralciati dall'indagine principale, come nel caso della scuola elementare di Amatrice", afferma il procuratore. "Appena avrò tutti gli atti in mano sceglierò la polizia giudiziaria giusta per lavorare all'indagine. Gli spunti investigativi sono molti, alcuni provengono persino dagli approfondimenti fatti dai giornali". Inoltre "prima di una possibile inchiesta sullo storno di fondi pubblici" destinati a lavori su edifici "dobbiamo acquisire le carte, è il primo passo senza il quale non si può fare nulla", ha aggiunto il procuratore capo di Rieti uscendo dal tribunale accompagnato dal pubblico ministero Cristina Cambi. "Nell'inchiesta avremo probabilmente una mole imponente di materiale, un mare di carte, e dovremo distribuire bene le forze. Per ora cinque pm sono sufficienti, poi vedremo -ha aggiunto- il terremoto è un fatto talmente sconvolgente che nessun ufficio ha mai avuto a che fare con qualcosa del genere. Ci dovremo coordinare con la procura di Ascoli", che ha aperto un'inchiesta sul fronte marchigiano delle vittime e dei danni provocati dal sisma.

Il deputato Pd, Fabio Melilli, ex subcommissario per la ricostruzione delle province del Centro Italia dopo il terremoto dell'Umbria del 1997, in un'intervista al Corriere della Sera ha dichiarato che "in questi giorni si è dato per scontato che tutti gli edifici pubblici fossero adeguati ai criteri antisismici, invece non lo è nessuno. Quelli che fece la Provincia furono lavori di riparazione su complessi, essenzialmente chiese monumentali, danneggiati dal terremoto dell'Umbria". "Facemmo trecento interventi in tutto. Secondo la procedura - spiega Melilli - tutti gli enti esprimevano un parere, quindi il progetto veniva vagliato e approvato dal comitato tecnico scientifico, infine noi  subcommissari, a valle, davamo il via all'appalto. Avviai il 90% dei lavori ma la complessità burocratica incise sui tempi, tanto che alcuni progetti sono ancora in via di completamento". La spesa fu di circa 70 milioni di euro, "decisa ovviamente a monte. Noi ci limitammo ad appaltare i lavori. Gli enti attuatori erano il Commissario, il Comune, la Curia e la Soprintendenza. Ma la maggior parte erano monumenti: la Soprintendenza era decisiva", dice Melilli, e "per le Soprintendenze la tutela del monumento è la vera priorità". "Per quanto riguarda le chiese di Amatrice e Accumoli - precisa - furono date indicazioni precise di limitare gli interventi alle porzioni danneggiate a tutela della monumentalità degli edifici".

L'ingegnere Fabrizio Mazzuca, uno dei tre progettisti della messa in sicurezza del complesso parrocchiale di Amatrice Patarico, tra le 21 opere nel mirino della procura di Rieti ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Stampa: "L'ho detto e l'ho scritto in una relazione allegata al progetto: quel tipo di lavoro non sarebbe stato sufficiente a salvare in toto la chiesa. Servivano più soldi e un intervento più strutturale", ha dichiarato l’ingegnere. "Non si è trattato di un 'adeguamento sismico' ma solo di un parziale miglioramento in seguito al terremoto del '97. Non era, in altre parole, previsto un intervento particolarmente aggressivo. Ma ad aggravare la situazione - dice Mazzuca - c'era una precedente ristrutturazione, successiva al sisma dell'1980, che a mio avviso appesantiva troppo la struttura: il tetto della chiesa era gravato da uno spessore di calcestruzzo, non di cemento armato. Misi nero su bianco l'esigenza di demolire quel carico sul tetto e quella di sostituire la trave orizzontale di legno con una di acciaio. Ma i soldi erano pochi e quindi non si poté procedere secondo le mie indicazioni".

Il Comune di Amatrice, dopo aver annunciato la volontà di costituirsi parte lesa in un eventuale processo post terremoto, ha nominato due legali. Si tratta degli avvocati Mario Cicchetti e Francesco Lettera che hanno presentato un'istanza alla procura di Rieti perché chieda al Gip un incidente probatorio sul crollo parziale della scuola del borgo distrutto dal terremoto.

Sul versante marchigiano, "stiamo raccogliendo gli elementi per verificare se vi siano estremi di reato legati ai crolli e alle lesioni delle strutture pubbliche di Arquata del Tronto. Ma le indagini sono ancora nella fase iniziale". Al momento, non vi è un ipotesi di reato, e quindi anche alcun indagato. Lo dicono fonti del comando provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, in relazione all'inchiesta aperta dalla Procura locale finalizzata ad accertare se vi siano responsabilità in relazione ai pesanti danni agli edifici provocati dal terremoto di mercoledi scorso.

L'attenzione primaria dei magistrati si concentra sugli edifici pubblici, che nel territorio di competenza sono la scuola elementare di Arquata del Tronto e l'ospedale di Amandola, dove i primi controlli effettuati hanno evidenziato anomalie meritevoli di approfondimenti che devono passare attraverso l'apertura di un'inchiesta vera a propria. Inizialmente l'indagine potrebbe essere aperta contro ignoti, ma qualora dovesse essere previsto un incidente probatorio per atti irripetibili riguardanti questo o quell'edificio, sarà necessaria, anche a loro stessa tutela, l'iscrizione nel registro degli indagati di figure coinvolte a vario titolo nei lavori, nelle autorizzazioni, nei controlli, etc. L'indagine riguarderà anche l'edilizia privata. Attenzione verrà prestata in particolare a quegli edifici civili dove appare fin da ora evidente che tetti di cemento armato siano stati poggiati su strutture in pietra non in grado di sostenerli per via del peso. Anche in questo caso gli approfondimenti puntano sulle ditte che li hanno eseguiti, su chi li ha autorizzati. Determinante sarà l'acquisizione di documenti relativi ad ogni tipo di intervento effettuato sugli immobili crollati o gravemente lesionati dal sisma.