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ITALIA

Il nuovo sisma in Italia Centrale

#Terremoto, il calvario delle scosse senza fine. Pinotti manda i militari contro gli sciacalli

Allarme dei sindaci: "Duecentomila case lesionate dal sisma". Corsa per dare un tetto agli sfollati. Altri 500 militari in campo per prevenire i furti nelle case lesionate. Aumentato a 10 milioni il fondo per gli allevatori. L'Ingv: deformata area di 600 km quadrati

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22mila assistiti dalla Protezione Civile: tante sono le persone coinvolte nel terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto e il 26 e 30 ottobre. In particolare,  quasi in 15.400 sono rimasti nel proprio comune tra palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, una parte (1.400) si trova in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. 6.700, invece, le persone trasferite in strutture alberghiere lungo la costa adriatica. Infine, in circa duecento tra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.

La forte scossa sismica di ieri mattina alle 8.56 ha portato nuovi crolli. Con una magnitudo di 4.8 ha buttato giù altre case, ferito altre chiese, distrutto quel che restava, aumentato la paura. Ha fatto tremare la speranza delle migliaia di persone che da ormai quasi due mesi vivono di paura oltre che di smarrimento. Ussita, Visso, Castelluccio di Norcia sembrano teatro di un bombardamento. Arquata del Tronto, già pesantemente colpita dalla scossa del 24 agosto, è un cumulo di macerie. E lo sciame sismico non accenna a fermarsi: nella notte ci sono state altre 76 scosse, per la maggior parte comprese tra magnitudo 2 e 3, una di maggiore intensità avvertita dalla popolazione.

L'arrivo dei container nelle zone terremotate dell'Umbria e delle Marche sarà entro Natale, forse prima. Entro il 25 dicembre, chi oggi vive in roulotte, tende, palestre, dovrebbe poter contare su prefabbricati arredati. Ma al dramma della perdita delle case e del proprio privato, si aggiunge l'emergenza legata alle attività produttive. L'economia delle zone è al palo, occorre far sì che le attività riprendano il prima possibile. I guai più grandi sono degli allevatori. Migliaia di animali all'addiaccio, servono stalle e container. Le scosse mettono a rischio un sistema che offre lavoro, solo nella fase di produzione agroalimentare, ad almeno diecimila persone. Ma in pericolo ci sono anche specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, fino al prosciutto di Norcia Igp, che rappresentano un patrimonio culturale del Paese, oltre che economico e occupazionale.  Il governo porterà da 1 a 10 milioni il fondo a favore degli allevatori colpiti dal terremoto in Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E saranno raddoppiate le forniture di stalle temporanee e di moduli abitativi, già messe a bando dalle Regioni. 

A tutto questo si aggiungono gli sciacalli, persone prive di scrupoli che tentano (e qualche volta ci riescono) di saccheggiare quel che è sopravvissuto ai crolli. Il ministro Pinotti ha annunciato, dalle colonne del Messaggero, che nei territori colpiti dal sisma arriveranno "altri 500 militari per presidiare le zone e prevenire gli atti di sciacallaggio". Si aggiungono ai 1.237 militari con 134 mezzi già in campo.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri è stato a Preci (Perugia), uno dei paesi dell'epicentro del terremoto. Il premier ha partecipato in forma privata a una messa per la festività di Ognissanti, celebrata all'aperto dal vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. Presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Emili. "C'è un'emergenza della ricostruzione. Ci vorrà tempo e ce la faremo, non c'è la bacchetta magica. Ma lo faremo, anche se ci vorrà tanto tempo", ha detto Renzi. "Oggi a Preci. Ho portato ai nostri connazionali l'affetto di tutti noi, nessuno escluso. Ci rialzeremo, noi siamo l'Italia": ha scritto in serata su Twitter il premier, che pubblica sui social network le foto dell'incontro con alcuni degli sfollati, "da Viola che ha due mesi fino a Emilia che ha 103 anni". "Ricostruiremo tutto, tutti insieme. Ci vorrà tempo e tenacia, ma lo faremo", ribadisce il premier su Facebook. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà nelle zone del terremoto, anticipando il rientro da Israele.

Errani: entro 15 giorni verifiche su scuole
"Entro 15 giorni dovremo completare una verifica su tutte le scuole. Nei casi più semplici i sindaci potranno disporre lavori urgenti, se i danni sono maggiori verranno individuate soluzione provvisorie in accordo con l'Ufficio scolastico regionale" ha detto Vasco Errani a margine di una riunione a Macerata con Fabrizio Curcio, capo della protezione civile, il presidente della Regione Marche Ceriscioli e 40 sindaci. "I Comuni - ha aggiunto - devono operare per aree, individuando soluzione omogenee".

Deformata area di 600 km quadrati
I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. E' quanto emerge dalla prima analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1, del programma europeo Copernicus, elaborate dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). In precedenza, una analisi del Cnr-Irea aveva indicato in 130 km quadrati l'area interessata da deformazioni del suolo.

Fascicolo disastro colposo crolli Umbria
Una sorta di indagine conoscitiva sui crolli legati al terremoto in Valnerina è stata avviata dalla procura di Spoleto, competente per territorio. Nel fascicolo viene ipotizzato il reato di disastro colposo a carico di ignoti. Gli accertamenti, avviati già da qualche tempo, vengono condotti per verificare se ci possano essere state eventuali responsabilità per i crolli che hanno interessato edifici pubblici e privati in vari centri.