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MONDO

“Dobbiamo avere lucidità e nervi saldi”

Terrorismo, Renzi: "Prima di intervenire militarmente serve una chiara strategia sul dopo"

Il presidente del Consiglio avverte: "Abbiamo già visto ciò che è accaduto in Libia". In mattinata incontro con il vicepresidente Usa, Joe Biden

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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Ansa)
Roma
"Abbiamo già visto ciò che è accaduto in Libia, quando si è bombardato senza pensare al dopo. Prima di decidere interventi militari, occorre avere una chiara strategia sul dopo". Questa la posizione del presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla coalizione internazionale contro l'Isis.
 
L’appello per un maggiore coordinamento
Il presidente del Consiglio invoca maggiore coordinamento. “Da Libano ad Afghanistan, dall'Iraq alla Somalia, fino ai Balcani, l'Italia è uno dei Paesi con il maggior numero di soldati all'estero. Ma questa presenza non può essere scollegata da una strategia – sottolinea - Manteniamo gli impegni cercando di rafforzare il coordinamento di tutti gli alleati della coalizione internazionale”.
 
“Dobbiamo avere lucidità e nervi saldi”
Secondo Renzi, “davanti a questioni di portata storica come l'attacco del terrorismo, chi fa politica ha due scelte: concentrarsi sul giorno dopo giorno, rincorrendo a ogni piè sospinto l'ultima dichiarazione, l'ultimo lancio di agenzia, l'ultima emergenza, o avere un profilo di medio periodo, concentrato più sulla strategia che non sulla sola reazione, con una visione che vada oltre la quotidianità”. “Perché la questione del fanatismo, temo, ci accompagnerà a lungo – prosegue - E dobbiamo avere lucidità e nervi saldi, non ci sono alternative. Abbiamo scelto questa seconda linea e ciò spiega la risposta dell'Italia agli eventi di Parigi”.
 
Gli investimenti in sicurezza

Quanto al piano interno, il premier sottolinea che il governo “ha proposto di aumentare gli investimenti in sicurezza: cybersecurity, difesa, soldi alle forze dell'ordine, mezzi. Ma per ogni euro speso in sicurezza, occorre investire un euro in cultura. Per ogni euro speso in polizia, occorre investire un euro in educazione. Per ogni nuova telecamera che ci controlla, occorre un campo di calcetto in periferia. Per ogni ristrutturazione di una caserma, vogliamo ristrutturare un teatro. Questa è la posizione italiana”.
 
Il colloquio con Biden
In mattinata il presidente del Consiglio ha incontrato a Roma il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Nel colloquio, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, sarebbe emersa una "piena sintonia di vedute" tra i due paesi sui principali dossier della geopolitica internazionale, con particolare riferimento a Siria e Libia. Biden ha ringraziato il presidente del Consiglio per il contributo dell'Italia in tema di sicurezza, dall'Afghanistan all'Iraq al bacino del Mediterraneo.