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ITALIA

Indagini in corso

Terrorista o innocente, il giallo di Abdel Majid Touil: versioni opposte sui suoi movimenti

Secondo i media tunisini, il giovane era a Tunisi nel giorno dell'attacco al Museo del Bardo e anche una settimana prima. In entrambi i casi, dicono, incontrò terroristi. Per i familiari in quei giorni era in Italia e alcuni elementi potrebbero confermarlo

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Abdel Majid Touil (Ansa)
Milano
Un terrorista o un semplice giovane immigrato che non ha legami con la jihad? Saranno le indagini ancora in corso a chiarire chi sia davvero Abdel Majid Touil. Sul 22enne marocchino arrestato ieri in provincia di Milano sono piovute accuse pesantissime: secondo fonti tunisine è coinvolto nella strage del Museo del Bardo e in quei giorni era a Tunisi. Per la famiglia e alcuni conoscenti, pur essendo stato espulso, non si è invece mai mosso dall’Italia, dove è arrivato su un barcone il 17 febbraio.

I media tunisini: era qui il giorno dell'attacco 
I media tunisini non hanno dubbi. Il 18 marzo scorso, giorno dell’attacco al museo, Touil non solo era a Tunisi, ma quel giorno in place Pasteur avrebbe incontrato i due terroristi poi uccisi dalle forze speciali al museo, ovvero Yassine Laabidi e Jabeur Khachnaoui, e con loro si sarebbe poi diretto verso il Bardo. Insieme ai due terroristi ci sarebbe stato un tale Othmane. Sempre secondo indiscrezioni riportate dai media tunisini, una settimana prima, l’11 marzo, il 22enne marocchino avrebbe preso parte alla seconda riunione della cellula terroristica responsabile dell'attacco, nella quale è stato deciso di incaricare Med Amine Guebli e Elyes Kachroudi di fornire i kalashnikov agli assalitori.

Storie diverse raccontate nel Milanese
Molto diversi i racconti che arrivano da Gaggiano, il paese in cui vive con la madre e con i fratelli. Secondo la madre, si tratta di un grosso errore. “Il 18 marzo mio figlio era davanti alla tv – ha dichiarato - Ho visto con lui l'attentato in televisione, la jihad non gli piace per niente". Non è l’unica testimonianza di questo genere. Il quotidiano Repubblica riporta che il giovane frequentava due volte a settimana una scuola di alfabetizzazione a Trezzano sul Naviglio. Secondo i registri, fece un primo colloquio con gli alfabetizzatori il 6 marzo, poi sarebbe stato in classe sia il 12 sia il 16 marzo. Il fratello Abderazzak ha invece mostrato un quaderno sul quale, dice, Abdel Majid studiava italiano e sul quale è riportata la data del 19 marzo. Anche il sindaco di Trezzano, Fabio Bottero, ha confermato che il ragazzo sarebbe stato a lezione quel gorno. Se così fosse, sarebbe difficile immaginare che un clandestino che a febbraio aveva ricevuto l’intimazione a lasciare il territorio nazionale abbia potuto viaggiare avanti e indietro dall’Italia alla Tunisia in modo tale da essere presente a Tunisi sia l’11 sia il 18 marzo.