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ITALIA

Val di Susa

Torino-Lione, torna la protesta No Tav. Nella notte bloccata l'autostrada del Fréjus

Gli attivisti del movimento sono tornati a manifestare la loro rabbia contro il cantiere di Chiomonte. La zona è stata bersagliata da petardi, bombe carta e fuochi d'artificio, a cui le forze dell'ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni

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Si riaccende la protesta No Tav in Val Susa. Nella notte gli attivisti del movimento che si oppone alla Torino-Lione sono tornati a manifestare la loro rabbia contro il cantiere di Chiomonte. La zona è stata bersagliata da petardi, bombe carta e fuochi d'artificio, a cui le forze dell'ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. Interrotta l'autostrada del Fréjus.

Per il popolo No Tav una "grande nottata di lotta", come si legge sui siti internet del movimento. Il senatore del Pd Stefano Esposito commenta: "Il solito triste copione" scritto da "teppisti, anarchici e autonomi, italiani ed europei".    

La protesta era nell'aria da qualche giorno. Da quando un centinaio di attivisti No Tav, alcuni dei quali di area anarchica e antagonista, si sono radunati in valle per l'ormai consueto campeggio itinerante. All'interno del quale, martedì, c'è stato un consiglio comunale 'aperto', alla presenza di amministrazioni di diversi comuni (con non poco imbarazzo nel Pd) al termine del quale è stata approvata una delibera contro il Tav che respinge ogni proposta di compensazione economica. Una specie di 'giuramento di Pontida' dei No Tav, che di fatto ha rinnovato l'alleanza fra alcuni Comuni e il movimento.    

E mentre gli amministratori della Valle di Susa contrari alla ferrovia Torino-Lione fanno i loro passi istituzionali - Susa e Condove hanno anche annunciato il ritiro dei loro rappresentanti dall'Osservatorio sulla Torino-Lione presieduto da Mario Virano - gli attivisti movimentano le piazze. Si blocca l'autostrada del Fréjus, si compie un blitz in una delle ditte impegnate nel cantiere di Chiomonte (nei giorni scorsi un escavatore è stato danneggiato versando terra e acqua nel serbatoio), si manifesta a Susa davanti all'hotel che ospita le forze dell'ordine. E, questa notte appunto, si torna al cantiere di Chiomonte, dove i lavori di scavo - che di norma proseguono senza sosta - sono stati interrotti a scopo precauzionale.    

Dopo avere incendiato alcuni pneumatici in una galleria dell'autostrada, all'altezza di Giaglione, i No Tav hanno tentato di avvicinarsi al cantiere, ma senza riuscirci perché presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Il successivo lancio di fuochi d'artificio e di petardi è proseguito per oltre un'ora. Fino a quando i "folletti No Tav - si legge su uno dei siti internet del movimento - sono svaniti nel bosco". Prossimo appuntamento sabato per una nuova marcia.

Lupi: eventi criminali
"Lì siamo davanti ad eventi criminali compiuti da persone, alcuni vengono anche dall'estero, che vogliono utilizzare un'opera per attaccare lo Stato. Non
avranno alcun spazio". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, commentando gli incidenti della scorsa notte.  "Nonostante questi criminali e delinquenti - ha aggiunto Lupi - che pensano di utilizzare il cantiere di una grande opera per minacciare e pensare di sovvertire lo Stato, sulla
Torino-Lione siamo arrivati a 1,1 chilometri di galleria scavata. Anche in Europa abbiamo discusso con il collega francese per andare rapidissimamente avanti. Ricordo a questi delinquenti - ha proseguito - che ogni settimana vengono
scolaresche a visitare il cantiere e vengono da tutto il mondo e da tutta Europa - ha concluso - a vedere la tecnologia che noi adottiamo".

La ricostruzione delle forze dell'ordine

Alla marcia di ieri sera, partita intorno alle 21.40 da Giaglione, hanno partecipato 250 attivisti No Tav, tra cui molti anarchici ed autonomi, buona parte dei quali provenienti da altre province e regioni. Un primo gruppo di attivisti moderati, 50 persone circa, è arrivato al ponte sul torrente Clarea urlando slogan, mentre gli antagonisti si muovevano sui sentieri alti in gruppi di 20-30 individui al fine di aggirare gli sbarramenti di polizia. E' quanto si legge in una nota della questura di Torino.
 
Già nel corso del pomeriggio, in sede di bonifica, lungo quei sentieri era stato rinvenuto e rimosso per motivi di sicurezza un ponte artigianale in legno e filo di ferro, verosimilmente realizzato per oltrepassare il torrente Clarea anche al buio.
 
Alle 23.50 un gruppo di anarchici ha incendiato alcuni pneumatici nella carreggiata autostradale all'imbocco della galleria di Giaglione, evento che ha reso necessario l'intervento della Polizia Stradale per la chiusura dell'A32, tra Susa e Oulx, in direzione di Bardonecchia e quello dei Vigili del fuoco per la messa in sicurezza della sede autostradale.
 
Alle 00.30 gruppi diversi di antagonisti hanno perpetrato attacchi contestuali, con fitto lancio di bombe carta, petardi e artifizi pirotecnici, in direzione di due diversi settori del cantiere e nell'area archeologica.
 
Un ulteriore attacco sull'autostrada è stato condotto da parte di un altro gruppo che, posizionatosi sulle canne della galleria Giaglione, ha lanciato bombe carta e sassi sul personale schierato a protezione del limitrofo varco autostradale di servizio, motivo per il quale si è resa necessaria la chiusura dell'A32 nel tratto tra Oulx e Susa anche in direzione di Torino attraverso l'immediato intervento della Polizia Stradale. Nel corso di quest'ultima azione, un sostituto commissario della polizia di Stato ha riportato ustioni ad una caviglia perché attinto di striscio da una bomba carta.
 
Tutti gli attacchi sono stati immediatamente respinti con il lancio di lacrimogeni da parte della forza pubblica schierata preventivamente all'esterno, a protezione del sito di interesse strategico nazionale e dell'area di rispetto definita da ordinanza prefettizia, rimasti inviolati, nonché dell'autostrada A32. Le operazioni di bonifica dell'autostrada sono state completate alle ore 3.30, con la riapertura di tutte le carreggiate. L'attività di scavo all'interno del tunnel è regolarmente in atto. Attive indagini in corso al fine di identificare gli autori delle azioni illecite.