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MONDO

Prima giornata in Piemonte

Torino, il papa ai giovani: "Sono impopolare, siate casti"

Ultima tappa della visita l'incontro con i giovani

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I giovani della 'mini Gmg', da giovedì a Torino per l'ostensione della Sindone e per la visita del papa, hanno accolto Francesco, con un saluto in dialetto piemontese: "Cerea, i giovin a't veulu bin" ("Ciao, i giovani ti vogliono bene"). L'incontro con i giovani in pazza Vittorio è stato l'ultimo appuntamento pubblico nella prima giornata torinese del Pontefice.

Il Pontefice si è rivolto ai giovani citando il beato Pier Giorgio Frassati, invitandoli a "Vivere, non vivacchiare". In una piazza Vittorio stracolma ha poi continuato: "Che triste vedere giovani che vanno in pensione
a vent'anni". E soprattutto ha esortato ad allontanarsi da una visione edonista dell'amore: "Devo dire una parola impopolare, ma il Papa deve rischiare. L'amore non deve usare gli altri, l'amore è casto. E allora vi dico, siate casti" ha detto Bergoglio. "Fate lo sforzo di vivere l'amore castamente. L'amore non è un sentimento romantico, è concreto, è nelle opere, e si comunica nel dialogo sempre". Il Papa ha citato anche l'amore rappresentato nelle 'telenovelas'. "Se dico che amo e non servo l'altro, non aiuto non mi sacrifico questo non è amore. Avete portato la croce - ha detto ai giovani riferendosi alla croce che accompagna le Gmg - quello è il segno dell'amore"

Il Papa è poi tornato a parlare della "terza guerra mondiale a pezzi" e mettendosi nei panni dei giovani si è chiesto: "Io quando vado a dare il voto a un candidato mi posso fidare che non porta il mio Paese alla
guerra? Se ti fidi soltanto degli uomini hai perso", ha commentato il Papa. "Ci sono dirigenti e imprenditori che si dicono cristiani e fabbricano armi e questo da un po' di sfiducia. 'Padre, ma io non fabbrico, ho solo i miei risparmi, i miei investimenti nelle fabbriche di armi'. 'Perché?' 'Perché gli interessi sono più alti'. La doppia faccia - ha detto il Papa - è la moneta corrente di oggi. Dire una cosa e farne un'altra". Poi, parlando di "ipocrisia" ha voluto ricordare "cosa è successo il secolo scorso".

Per prima ha citato "la grande tragedia dell'Armenia. Il secolo scorso tanti, milioni, sono morti. Ma dove erano le grande potenze di allora? Guardavano da un'altra parte. Erano interessati nella guerra e questi che morivano erano esseri umani di seconda classe". Poi ha citato la tragedia della Shoah. "Le grandi potenze avevano le fotografie delle vie ferroviarie che portavano i treni ai campi di concentramento per uccidere ebrei, cristiani, omosessuali, tutti. Perché non hanno bombardeggiato?", è la  parola usata dal Papa. Bergoglio ha parlato anche della Russia di Stalin. "Quanti cristiani hanno sofferto, sono stati uccisi. Le grandi potenze si dividevamo l'Europa come una torta. Questa è ipocrisia, parlare di pace e fabbricare armi".

Le altre tappe della giornata torinese
Prima di concludere con la mini Gmg il Pontefice aveva parlato nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, per celebrare il bicentenario della nascita di Don Bosco, fondatore dell'ordine dei Salesiani. In mattinata il Pontefice si era fermato, con un lungo momento di silenzio, davanti alla Sindone. La prima tappa della visita del Papa è stato però l'incontro con i lavoratori e gli imprenditori. Con loro ha ripreso poi il tema a lui caro della corruzione ribadendo il 'no alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti'. Il fuoriprogramma è stata invece la visita nella chiesa di Santa Teresa dove si sposarono i nonni.