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ITALIA

La protesta

Torre Maura, 15enne contesta CasaPound. Trasferiti altri 16 nomadi, ma la tensione non cala

Non si allenta la protesta per l'arrivo di 70 nomadi in un centro di accoglienza nella periferia est della Capitale. Altre 16 persone sono state trasferite altrove, ma la tensione resta alta. E diventa virale il video di un 15enne del quartiere che critica il sit-in di CasaPound

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A Torre Maura prosegue la rivolta - a tratti violenta - contro l'arrivo di 70 Rom spostati martedì sera in una centro di accoglienza della zona. Ma sui social dilaga il video di un giovane del quartiere che propone una sua contro-narrazione degli eventi. Il ragazzo ieri ha interrotto una delle tante dirette Facebook fatte per tutto il pomeriggio da Mauro Antonini, uno dei leader romani di CasaPound, per dire la sua. Mentre Antonini ripeteva "siamo tutti d'accordo" si sente il ragazzo replicare: "No, io so' de Torre Maura e non so' d'accordo". Una frase già diventata un meme sui social.  Poi il giovane prosegue, rivolto verso l'esponente di CasaPound: "Quello che sta facendo lei è una leva sulla rabbia del quartiere mio per i suoi interessi. Secondo me quello che è successo ieri era solo uno strumento per far sentire a tutte le istituzioni che Torre Maura sta in una situazione di degrado, quindi non è che scendono tutti in piazza per i Roma". Poi il ragazzo sottolinea: "A me 70 persone non cambiano la vita, il mio problema è che mi svaligiano casa, non chi me la svaligia. A me non sta bene che bisogna sempre andare contro una minoranza. Secondo me nessuno deve essere lasciato indietro: né italiani, né Rom né africani". 



Raggi: nelle parole del 15enne la vera Torre Maura
"Ecco i veri cittadini di #TorreMaura. Grazie Simone. I giovani sono il nostro futuro. A Roma non c'è spazio per gli estremismi di CasaPound e Forza Nuova. Ps. Abbiamo oscurato il volto per tutelarlo". Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi, postando il video del quindicenne. 

"Campi rom ghetti aperti dalla destra di Alemanno" 
"Ricordiamo che finché c'erano i campi rom che erano dei ghetti, loro stavano bene e stavano zitti. E ricordiamo che a Roma i campi rom li ha aperti la destra di Alemanno. Quello che dobbiamo fare adesso è tirare fuori queste persone dai campi, integrare quelli per bene e mandare in galera i delinquenti. C'è un percorso, che è la terza via, che prevede di andare a vedere caso per caso chi troviamo di fronte e io ho già chiuso un campo rom con questo metodo. Ci vuole pazienza per portare a termine questo piano, ma sicuramente non siamo razzisti e sicuramente non vogliamo essere assimilati a cittadini di CasaPound e Forza Nuova che sono ben definiti e pensassero alle cose loro. Negli scontri a Torre Maura c'erano prevalentemente militanti di CasaPound e Forza Nuova, hanno minacciato, hanno dato fuoco alla macchina di un operatore sociale, hanno calpestato i panini con i quali avremmo sfamato famiglie e bambini. Ma chi è che calpesta il cibo? Ma ci rendiamo conto? Sono bestie". Così Virginia Raggi intervistata da Radio Cusano Campus.

Trasferite altre 16 persone. Ma la tensione resta alta
Oggi altri 16 nomadi sono stati trasferiti dal centro di accoglienza di Torre Maura, alle periferia est di Roma. I mezzi hanno lasciato la struttura sotto lo sguardo vigile degli agenti di polizia che controllano l'ingresso.  Ma la tensione non accenna a placarsi. Decine di residenti, nonostante la pioggia, presidiano l'accesso del centro d'accoglienza dove sono ospitati i nomadi. Accanto a loro militanti di CasaPound, impegnati in dirette social con i loro smartphone. E di nuovo i panini destinati ai nomadi sono stati intercettati, gettati a terra o distribuiti tra i manifestanti. Accerchiati i volontari che li consegnavano, mentre dall'interno del centro d'accoglienza anche i nomadi protestano. "Siamo in ostaggio, vogliamo uscire da qui", urla dalle finestre chi non è ancora riuscito a trovare un'altra sistemazione.

Cei: non favorire guerre tra poveri 
Occorre avere "uno sguardo alle persone ma anche attenzione alla comunità" per "evitare guerre tra poveri". Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons.
Stefano Russo, sottolineando che occorre "attenzionare l'ambiente a tutto tondo, parliamo sempre di persone". Il vescovo, parlando del caso di Torre Maura, ha aggiunto: "Siamo preoccupati dalla strumentalizzazione di alcune situazioni" da parte della politica.