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MONDO

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Tra Donald Trump e la Russia è quasi luna di miele. Ma la Cina lo stronca: "Immaturo e superficiale"

Il presidente eletto degli Stati Uniti"non crede" alle conclusioni della Cia secondo cui la Russia ha cercato di interferire nelle elezioni presidenziali americane. "Penso che sia ridicolo", ha dichiarato nel corso di un'intervista a Fox. Ad alimentare i sospetti anche la scelta di Tillerson come Segretario di Stato: il CEO di Exxon Mobil è amico personale di Putin

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A poco più di un mese dal suo insediamento a Washington come Presidente degli Stati Uniti Dpnald Trump continua a tessere la tela della sua nuova politica estera. Con dichiarazioni apparentemente estemporaneee - alla maniera di Trump - che invece sembrano voler ridisegnare strategie e priorità, nel solco delle promesse elettorali del nuovo inquilino della Casa Bianca. E in questo gioco inevitabilmente Washington sarà più vicina a Mosca ma più lontana da Pechino.


La stampa cinese lo stronca: "Immaturo e superficiale"
Immaturo e superficiale: e' il giudizio della stampa cinese sul presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che domenica, in un'intervista a Fox News Sunday, aveva apertamente messo in discussione la politica adottata dagli Stati Uniti della "unica Cina" a favore di Pechino, riconosciuta a livello diplomatico dal 1979, a scapito di Taipei. Il Global Times, tabloid pubblicato dal Quotidiano del Popolo, il piu' importante giornale cinese, giudica Trump "immaturo" in diplomazia e "molto superficiale" nella conoscenza delle relazioni tra Cina e Stati Uniti.

"Come uomo d'affari, pensa che sia normale fare business, ma non ha capito che la questione di Taiwan non e' materia di business per la Cina. La questione di Taiwan non e' negoziabile", spiega al quotidiano Li Haidong, docente della China Foreign Affairs University.    

"Non so perche' dovremmo essere legati alla politica della 'unica Cina' a meno che non facciamo un accordo con la Cina che riguardi altre cose, tra cui il commercio", aveva dichiarato domenica Trump, accusando Pechino di non collaborare con gli Stati Uniti non solo sul piano commerciale, ma anche della sicurezza regionale, a cominciare dalla minaccia nord-coreana e dalle rivendicazioni cinesi nel Mare Cinese Meridionale. Il presidente eletto degli Stati Uniti ha poi parlato della telefonata del 2 dicembre scorso con la leader di Taiwan, Tsai Ing-wen. "Non voglio che la Cina mi comandi". La telefonata, che ha rotto un protocollo diplomatico durato quasi 38 anni, "e' stata una telefonata molto cordiale. Breve. E perche' qualche altra nazione avrebbe dovuto dirmi di non accettarla?".  

  Le parole di Trump sono anche al centro di un editoriale che probabilmente anticipa la posizione ufficiale di Pechino sulle frasi del presidente eletto degli Stati Uniti sulla politica dell'Unica Cina. "La politica dell'Unica Cina non e' in vendita", e' l'affondo del Global Times, "Trump pensa che qualsiasi cosa abbia un valore e possa essere comprata o venduta", ma il presidente eletto degli Stati Uniti "deve imparare a trattare gli affari esteri con umilta', in particolare la relazione tra Cina e Stati Uniti".

Trump su attacchi hacker: non credo sia stata la Russia, penso che sia ridicolo
E poi c'è l'altro fronte, quello della Russia. Con la quale il problema non è il raffreddamento dei rapporti ma al contrario il rischio che diventi troppo "intimo".   Il presidente eletto "non crede" alle conclusioni della Cia secondo cui la Russia ha cercato di interferire nelle elezioni presidenziali americane. "Penso che sia ridicolo", ha dichiarato nel corso di un'intervista a Fox, sostenendo che la stanno usando solo come un'altra giustificazione per la sconfitta di Hillary Clinton.. "Non sanno se sia stata la Russia o la Cina o qualcun'altro - ha dichiarato il presidente eletto riferendosi a quanto concluso dalla Cia e riferito dal Washington Post sugli attacchi hacker al sistema elettorale durante le presidenziali - Potrebbe essere stato qualcuno da qualche parte nel suo letto. Non ne hanno idea".

Anche tra i repubblicani si insinua il dubbio
Ma la controversia sulle conclusioni della Cia e le posizion di Trump ha dominato il dibattito politico su come rispondere agli attacchi cibernetici. Due importanti senatori repubblicani, John McCain e Lindsey Graham, si sono uniti al fronte Democratico per chiedere che vengano resi pubblici i dati relativi ai "recenti cyber attacchi che hanno colpito al cuore la nostra società libera. Non può diventare un argomento di parte. Il rischio è troppo alto per il nostro Paese", hanno scritto in un comunicato congiunto con Chuck Schumer, il futuro leader democratico in Senato e Jack Reed, importante esponente democratico nella commissione Servizi armati del Senato. "Queste persone sono le stesse che dicevano che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa", ha reso noto il transition team di Trump come risposta alle critiche bipartisan. L'intelligence Usa aveva collegato in precedenza la Russia alle rivelazioni delle mail della candidata democratica Hillary. Venerdì il Washington Post ha scritto che la Cia ha concluso che l'obiettivo delle cyber intrusioni era di aiutare Trump a vincere le elezioni presidenziali. Il New York times ha citato anche una fonte dell'amministrazione secondo cui c'è "massima certezza" che i russi avessero hackerato sia le commissioni nazionali Repubblicane che Democratiche, ma che poi soltanto i documenti che danneggiavano Clinton sarebbero stati passati a WikiLeaks. Ipotesi, quest'ultima, negata dal fondatore del sito di rivelazioni Julian Assange.

Tillerson segretario di stato Usa? Trump: figura di fama mondiale
Mentre si fanno sempre più insistenti le voci che sarà l'amministratore delegato della Exxon Mobil, Rex Tillerson, ad essere nominato nuovo Segretario di Stato americano, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump non ha nascosto la sua ammirazione per il Ceo della compagnia petrolifera: "E' una figura di spicco di fama mondiale. E' a capo di una compagnia petrolifera che è praticamente il doppio del suo più vicino competitor", ha dichiarato Trump a Fox News.




Trump ha aggiunto che Tillerson "conosce molti dei giocatori e li conosce bene. Fa grossi affari con la Russia". La notizia della possibile scelta del Ceo di Exxon Mobil era stata data ieri dal sito della Nbc, cche citava fonti vicine al "team di transizione" del presidente eletto Trump.

 

Il 64enne Tillerson, alla guida di Exxon dal 2004, ha forti legami di affari con il presidente russo, Vladimir Putin; le fonti hanno tuttavia precisato che nulla è ancora stabilito e che l'annuncio ufficiale di Trump avverrà probabilmente la prossima settimana. Un portavoce dello stesso Trump ha confermato che Tillerson ha incontrato il presidente eletto venerdì a New York; secondo le fonti del "transition team" ad affiancare Tillerson nel ruolo di vicesegretario sarebbe l'ex ambasciatore presso le Nazioni Unite, John Bolton.